LA DEVOTA ORAZIONE DI San Rocco
Item
Title
LA DEVOTA ORAZIONE DI San Rocco
Printed Prayers Cat. Number
PP61
Alternative Title
La deuota orazione di san Rocco
Date
15--
Language
Italian
Latin
Format
[4] c.
8°
Impronta/Fingerprint
o.o, o,se o,e, o,se (C) 15.. (Q)
Repository (Rights Holder)
Biblioteca statale (Lucca)
Repository Call Number
Inventario LIA 38169
Collocazione E. V.h.8.29
Collocazione E. V.h.8.29
Repository Catalog Link
Edit16/ISTC/USTC Number
Edit16 CNCE 16998
USTC No. 762074
Edit16/ISTC/USTC Permalink or URL
Related Bibliography
Descrizione ragionata delle stampe popolari della Governativa di Lucca - Matteucci, Luigi
Subject & Keywords
San Rocco
Saint Roch
Object Type
chapbook
pamphlet
opuscolo
content
[1r]
LA DEVOTA ORAZIONE DI San Rocco
[Woodcut image of Saint Roch standing with hands clasped in prayer; his pilgrims staff rests against his shoulder and there is a cut in his tunic; an angel kneels next to him; mountains in background and a tree; decorative frame]
[1v]
RIcorro al tuo aituo eterno Dio
come seruo fedel con humil core
però che senza quello il voler mio
non harebbe da se nessun valore
donaim grazia secondo il disio,
ch’io possa dire a tua laude, & honore
diuotamente a tutte le persone
di santo Rocco la bella oratione.
Hora io priego ogni creatura
ch’ascoltin le parole volentieri,
trouasi come parla la scrittura,
che santo Rocco fu da Mompolieri
possene di richezze oltra misura,
e figliuol fu d’vn degno Caualieri,
signor di Mompolier Messer Gioua[n]ni,
essendo Rocco in età di cinque anni.
Cominciò con digiuni e penitenza
a seruire a Giesu con humil core,
facendo al corpo suo grand’astinenza,
di dodici anni piacque al Creatore
ch’il padre suo facessi di partenza
di questa vita, & giunse all’vltim’ore,
& a Rocco lasciò che dispensasse
molto tesoro, e per Dio lo donasse.
Ogni
[2r]
Ogni sustanza di ben temporali
Rocco donò che non gli restò nulla;
a chiese, a monisteri, & a spedali
a vedoue, e dotò qualche fanciulla,
solf per fuggire i piacer sensuali,
non si lasciando il valor d’vna frulla,
poi co[n] la tasca, il bordone, e’l cappello
come fa vn pellegrin si partì quello.
Di suo paese, pur segretamente
accattando per tutte le contrade,
& cosi capitò ad acqua pendente
ch’era di morbo in grande aduersitade
essendo Rocco ad vn spedale presente
& chiedendo per Dio la caritade
lo spedalingo gli dette licenza
dicendo fuggi la gran pestilenza.
Ma subito San Rocco gli rispose
non dubitar che con sommo desio,
partecipe farò a tutte le cose,
a tal gouerno per l’amor di Dio,
& finalmente el suo voler dispose
Rocco, lo spedalingo giusto, e pio,
& in quel luogo Rocco dimorando,
tutti gl’infermi veniua sanado.
A ii Men-
[2v]
Mentre che gl’ammorbati gouernaua,
con carità, e con perfetto amore,
col segno della croce gli segnaua,
nel nome di Giesu vero Signore,
& cosi quella terra liberaua,
& poi si dipartì con gran feruore,
pellegrinando quanto la via il mena,
cosi andando lui giunse a Bolsena.
La doue il morbo facea gran fracasso
a Rocco prese gran compassione
andando per la terra a ogni passo
sanando di quel morbo assai persone
col segno che discaccia etanasso
cosi lui quella terra liberone,
di tal crudele, e ponderosa soma,
po i partissi di quiui, & andò a Roma.
Non si potre mai dir la contrizione,
che Rocco dimostrò de suoi peccati,
andando a visitar con deuozione
Per tutta Roma que luoghi beati
dal Papa egli hebbe la benedizione,
da Cardinali, Vescoui, e Prelati
tutta Roma dal morbo liberoe
Poi alla Città di Rimini n’andoe.
Pel
[3r]
Pel morbo grande ch’era con le carra
si portauano i morti a seppellire,
secondo che l’autore scriue, e narra
Rocco fe tutto quel morbo finire
poi si partì di quiui e andò a Nauarra
& Agobbio si distese a non fallire
doue era la medesima influenza,
e diui poi se n’andò a Piacenza.
Dou’era il morbo grande, & micidiale
Rocco gli visitaua con effetto
la notte essendo lui nello spedale
gli prese il morbo dormendo nel letto
la febbre grande, e la pena l’assale
per modo che gittaua fuor del petto
sospiri, & muglia per la passione,
che a gl’altri daua grande alterazione.
Lo spedalingno fuor l’hebbe cacciato
dello spedale, stando nella via,
lo spedalingo n’era biasimato,
ma in tal modo a tutti rispondia,
che’l pellegrin di fuora hauea portato
la pestilenza si crudele & ria,
fuor della Terra lo mandor soletto,
ma lui se n’andò dre[n]to a vn boschetto.
Et
[3v]
Et vna cappannetta che troue,
iui si staua Giesu ringraziando
& finalmente la piaga sanoe,
& Rocco nella Terra ritornando
tutta quella dal morbo liberoe
col santo segno Dio magnificando
l’Angel gli apparue, e disse che torna[ssi]
in suo paese, & piu non dimorassi
Cosi si dipartì di quel paese
& camminando ginse nella Magna
& Calia allora era in gran contese
con l’esercito grande alla campagna,
il Signor della Terra Rocco prese,
ma Rocco paziente non si lagna,
che sia vno spion crede il Signore,
& subito il fa mettere in prigione.
Rinchiuso stette Rocco in vna Torre
cinque anni, doue fe gran penitenza
& sempre con feruore a Dio ricorre,
& come piacque all’eterna potenza,
volse quest’alma dal corpo disciorre
vn’Angel gli mandò alla presenza
& disse a Rocco domanda che grazia
tu vuoi da Dio, & sia tua mente sazia.
Ingi-
[4r]
Inginocchiossi Rocco alla presenza
Giesu per la tua santa passione,
deh guarda, e scampa dalla pestilenza
ciascun che nel tuo nome ha diuozione
& chi fussi in cammin la tua potenza,
difendilo da ogni offensione,
& guardalo Signor dalla ria morte,
& l’alma sua riceui in la tua corte.
Et detto’ questo l’anima spiraua
el santo corpo in terra fu disteso,
in tal maniera il Santo si trouaua, (so
in mezzo a due doppier ciascuno acce-
l’vno alla testa, e l’altro a’ piedi staua
& con lettere d’or s’ho ben compreso
in vna tauoletta era il suo. nome,
& figliuol di chi era, & chi, e come.
E per lettere d’oro quel Signore,
conobbe come Rocco è suo nipote,
e n’hebbe passione, e gran dolore|,
& con le mani il viso si percuote
poi seppellir lo fece a grand’onore
& molte gente furon suo diuote
San Rocco grazioso, humile, e pio
sempre preghi per noi in cielo Dio.
I L F I N E.
[4v]
Antifona di San Rocco.
Beatus qui inuentus est sine macu-
la & qui post autum non habuit nec
sperauit in pecunie tesauris, qui est hic,
& laudabimus eum fecit enim mirabilia
in vita sua.
V. Ora pro nobis beatae Rocche.
R. Vt digni efficiamur promissioinibus
Christi. Oratio.
Deus qui es gloriosus in gloria sa[n]cto
rum, & cunctis ad eorum patrocinia
confugie[n]tibus sue petitioines salutarem
prestas effectum. Concede plebi tue vt
que in eius celebritate se deuota exxibet
a languore epidime que in suo corpore
pro tui nominis gloria passus est sit libe
ra, & a nomine tuo sumpsit deuota. Per
dominum nostrum Iesum Christu m fi-
lium tuum, qui tecum viuit, & regnat in
vnitate spiritus sancte Deus. Per omnia
secula seculorum. Amen.
I L F I N E.
LA DEVOTA ORAZIONE DI San Rocco
[Woodcut image of Saint Roch standing with hands clasped in prayer; his pilgrims staff rests against his shoulder and there is a cut in his tunic; an angel kneels next to him; mountains in background and a tree; decorative frame]
[1v]
RIcorro al tuo aituo eterno Dio
come seruo fedel con humil core
però che senza quello il voler mio
non harebbe da se nessun valore
donaim grazia secondo il disio,
ch’io possa dire a tua laude, & honore
diuotamente a tutte le persone
di santo Rocco la bella oratione.
Hora io priego ogni creatura
ch’ascoltin le parole volentieri,
trouasi come parla la scrittura,
che santo Rocco fu da Mompolieri
possene di richezze oltra misura,
e figliuol fu d’vn degno Caualieri,
signor di Mompolier Messer Gioua[n]ni,
essendo Rocco in età di cinque anni.
Cominciò con digiuni e penitenza
a seruire a Giesu con humil core,
facendo al corpo suo grand’astinenza,
di dodici anni piacque al Creatore
ch’il padre suo facessi di partenza
di questa vita, & giunse all’vltim’ore,
& a Rocco lasciò che dispensasse
molto tesoro, e per Dio lo donasse.
Ogni
[2r]
Ogni sustanza di ben temporali
Rocco donò che non gli restò nulla;
a chiese, a monisteri, & a spedali
a vedoue, e dotò qualche fanciulla,
solf per fuggire i piacer sensuali,
non si lasciando il valor d’vna frulla,
poi co[n] la tasca, il bordone, e’l cappello
come fa vn pellegrin si partì quello.
Di suo paese, pur segretamente
accattando per tutte le contrade,
& cosi capitò ad acqua pendente
ch’era di morbo in grande aduersitade
essendo Rocco ad vn spedale presente
& chiedendo per Dio la caritade
lo spedalingo gli dette licenza
dicendo fuggi la gran pestilenza.
Ma subito San Rocco gli rispose
non dubitar che con sommo desio,
partecipe farò a tutte le cose,
a tal gouerno per l’amor di Dio,
& finalmente el suo voler dispose
Rocco, lo spedalingo giusto, e pio,
& in quel luogo Rocco dimorando,
tutti gl’infermi veniua sanado.
A ii Men-
[2v]
Mentre che gl’ammorbati gouernaua,
con carità, e con perfetto amore,
col segno della croce gli segnaua,
nel nome di Giesu vero Signore,
& cosi quella terra liberaua,
& poi si dipartì con gran feruore,
pellegrinando quanto la via il mena,
cosi andando lui giunse a Bolsena.
La doue il morbo facea gran fracasso
a Rocco prese gran compassione
andando per la terra a ogni passo
sanando di quel morbo assai persone
col segno che discaccia etanasso
cosi lui quella terra liberone,
di tal crudele, e ponderosa soma,
po i partissi di quiui, & andò a Roma.
Non si potre mai dir la contrizione,
che Rocco dimostrò de suoi peccati,
andando a visitar con deuozione
Per tutta Roma que luoghi beati
dal Papa egli hebbe la benedizione,
da Cardinali, Vescoui, e Prelati
tutta Roma dal morbo liberoe
Poi alla Città di Rimini n’andoe.
Pel
[3r]
Pel morbo grande ch’era con le carra
si portauano i morti a seppellire,
secondo che l’autore scriue, e narra
Rocco fe tutto quel morbo finire
poi si partì di quiui e andò a Nauarra
& Agobbio si distese a non fallire
doue era la medesima influenza,
e diui poi se n’andò a Piacenza.
Dou’era il morbo grande, & micidiale
Rocco gli visitaua con effetto
la notte essendo lui nello spedale
gli prese il morbo dormendo nel letto
la febbre grande, e la pena l’assale
per modo che gittaua fuor del petto
sospiri, & muglia per la passione,
che a gl’altri daua grande alterazione.
Lo spedalingno fuor l’hebbe cacciato
dello spedale, stando nella via,
lo spedalingo n’era biasimato,
ma in tal modo a tutti rispondia,
che’l pellegrin di fuora hauea portato
la pestilenza si crudele & ria,
fuor della Terra lo mandor soletto,
ma lui se n’andò dre[n]to a vn boschetto.
Et
[3v]
Et vna cappannetta che troue,
iui si staua Giesu ringraziando
& finalmente la piaga sanoe,
& Rocco nella Terra ritornando
tutta quella dal morbo liberoe
col santo segno Dio magnificando
l’Angel gli apparue, e disse che torna[ssi]
in suo paese, & piu non dimorassi
Cosi si dipartì di quel paese
& camminando ginse nella Magna
& Calia allora era in gran contese
con l’esercito grande alla campagna,
il Signor della Terra Rocco prese,
ma Rocco paziente non si lagna,
che sia vno spion crede il Signore,
& subito il fa mettere in prigione.
Rinchiuso stette Rocco in vna Torre
cinque anni, doue fe gran penitenza
& sempre con feruore a Dio ricorre,
& come piacque all’eterna potenza,
volse quest’alma dal corpo disciorre
vn’Angel gli mandò alla presenza
& disse a Rocco domanda che grazia
tu vuoi da Dio, & sia tua mente sazia.
Ingi-
[4r]
Inginocchiossi Rocco alla presenza
Giesu per la tua santa passione,
deh guarda, e scampa dalla pestilenza
ciascun che nel tuo nome ha diuozione
& chi fussi in cammin la tua potenza,
difendilo da ogni offensione,
& guardalo Signor dalla ria morte,
& l’alma sua riceui in la tua corte.
Et detto’ questo l’anima spiraua
el santo corpo in terra fu disteso,
in tal maniera il Santo si trouaua, (so
in mezzo a due doppier ciascuno acce-
l’vno alla testa, e l’altro a’ piedi staua
& con lettere d’or s’ho ben compreso
in vna tauoletta era il suo. nome,
& figliuol di chi era, & chi, e come.
E per lettere d’oro quel Signore,
conobbe come Rocco è suo nipote,
e n’hebbe passione, e gran dolore|,
& con le mani il viso si percuote
poi seppellir lo fece a grand’onore
& molte gente furon suo diuote
San Rocco grazioso, humile, e pio
sempre preghi per noi in cielo Dio.
I L F I N E.
[4v]
Antifona di San Rocco.
Beatus qui inuentus est sine macu-
la & qui post autum non habuit nec
sperauit in pecunie tesauris, qui est hic,
& laudabimus eum fecit enim mirabilia
in vita sua.
V. Ora pro nobis beatae Rocche.
R. Vt digni efficiamur promissioinibus
Christi. Oratio.
Deus qui es gloriosus in gloria sa[n]cto
rum, & cunctis ad eorum patrocinia
confugie[n]tibus sue petitioines salutarem
prestas effectum. Concede plebi tue vt
que in eius celebritate se deuota exxibet
a languore epidime que in suo corpore
pro tui nominis gloria passus est sit libe
ra, & a nomine tuo sumpsit deuota. Per
dominum nostrum Iesum Christu m fi-
lium tuum, qui tecum viuit, & regnat in
vnitate spiritus sancte Deus. Per omnia
secula seculorum. Amen.
I L F I N E.