Legenda et oratione di Santa Margherita vergine, & martire historiata; laqual oratione legendola, ouer ponendola adosso a vna donna, che non potesse parturire, subito parturirà senza pericolo
Item
Title
Legenda et oratione di Santa Margherita vergine, & martire historiata; laqual oratione legendola, ouer ponendola adosso a vna donna, che non potesse parturire, subito parturirà senza pericolo
Printed Prayers Cat. Number
PP371
Alternative Title
Legenda et oratione di Santa Margherita vergine, & martire historiata; laqual oratione legendola, ouer ponendola adosso a vna donna, che non potesse parturire, subito parturirà senza pericolo. [In verse. With woodcuts.]
Publication Place
Venice
Printer/Publisher
Francesco de Tomaso di Salò e compagni
Date
[1550?]
Language
Italian
Format
[23] c.; 8º
Description of Illustrations
Woodcut titlepage and throughout
Repository (Rights Holder)
British Library (London)
Repository Call Number
General Reference Collection C.38.b.34.
Repository Catalog Link
Note
The date of publication is likely later than that proposed by the BL catalogue of 1550? as Edit16 notes Francesco da Salò was actice "al segno della *Fede" from c. 1565-1573.
Petrarchan inspired verse at the end
Subject & Keywords
Saint Margaret
dragon
childbirth
pregnancy
content
[1r]
LEGENDA ET ORA-TIONE DI SANTA MARGHE-rita vergine, & martire historiata;
La qual oratione legendola, ouer ponendola a-dosso a vna donna. che non potesse partu-rire, subito parturirà senza pericolo.
[Woodcut image of Saint Margaret triumphing over the dragon, who is on leash that she holds in one hand, she carries a cross in her other hand, in front of a city scape below]
[1v]
O Gloria eterna oue ogni ben si posa
o Sole in cui risplende ogn’altra stella,
o gratia singolare, & luminosa,’
o tu che ascolti ogni lingua, e fauella
volgi la luce tua si gratiosa
a me, ch’io possa ritrattar di quella,
che fu nel tuo conspetto alta, & gradita,
vergine casta santa Margherita.
Adempi padre eterno gli miei disiri
allumina la mente, el mio intelletto,
ch’io possa alla presentia di tanti viri
dir la sua historia con sommo diletto
& come furon aspri i suoi martiri,
& quanto fu seuera al tuo concetto,
hor dammi gratia alto signor clemente,
che nel mio dir io piaccia a tutta gente.
Doppo la morte, & crudel passione
del nostro buon Giesu alto signore,
& doppo la sua santa Ascensione,
purgato c’hebbe il nostro humano errore,
molti deuoti santi in vnione,
rimason pieni del suo perfetto amore,
gli Apostoli veraci hebbon corona
di Spirito santo, come il libro sona.
Et predicando andorno per lo mondo
la fede di Christo nostro buon Giesue,
ilqual fu tanto a noi signor secondo
che dal nemico ognun libero sue,
[2r]
il nome della Baila era Presilla
donna famosa, & di gran honestade,
& mentre che bailiua Margherita
la madre sua passò di questa vita.
Onde la Baila si la nutricoe
come figliuola assai benignamente,
& con prudenza sempre ella guardoe
& poco la mandaua trà la gente
il padre assai glie la raccomandoe,
& ella a custodirla era prudente
& mentre la fanciulla piu cresceua,
& la sua Baila piu cura n’haueua.
Haueua la fanciulla per costume
sempre Giesu laudare in ogni effetto,
perche da lui haueua questo gran lume,
onde la Baila n’hauea gran sospetto,
perche sentito hauea ch’assai volume
di giusti erano stati dal Prefetto
incarcerati, & condennati a morte,
ond’ella di paura tremaua forte.
Et la fanciulla nobil Margherita
d’alcuna cosa mai non si guardaua,
anzi hauea caro sempre esser sentita
da ogni gente, quando Dio laudaua,
per acquistar quella palma fiorita
& il santo martir desideraua,
sperando del nemico hauer vittoria,
per godersi con Dio l’eterna gloria
A
[2v] (photo missing, see transcription)
Et cosi stando la fanciulla pura
con altre giouinette andò vn giorno
con le bestiole loro alla pastura,
tanto facesse il lor guardian ritorno,
ch’alla città era ito per ventura,
come huom che volentier andaua attorno
con le compagne Margherita staua,
& sempre di Giesu essempli daua.
In questo tempo Olibro prefetto
al tempo de Tiberio Imperadore,
cercando adaua cittade, & distretto
onde gli giusti n’hauean gran terrore,
vn giorno capito il maledetto,
come feroce, & gran persecutore,
dou’era Margherita, & con prestezza
la vidde allegra, & di somma bellezza.
Et come vidde la fanciulla bella
legato fu d’amore subitamente,
& risguardando la fulgente stella
fra se dicea, se costei mi consente
nella mia corte ella sarà sol quella,
che sopra l’altre sarà eminente
& fra se stesso mormorando parla
ne satiar si potea di remirarla.
Questo Olibro prefetto era crudele,
persecutor d’ogni fidel christiano,
quando trouaua vn’amico fidele
di Giesu Christo, n’era assai villano
3r:
il numero de santi, io non vi scondo,
che seguitorno sua somma virtue,
& nel suo nome furno santificati
in terra, & poi nel ciel tutti beati.
Io Theottimo fui ammaestrato
dalla profundità della Scrittura
nella qual viddi a punto dechiarato,
che Christo era signor di somma altura,
ond’io mi volse, in lui hebbi sperato,
rendendo gratie a lui con mente pura,
hauendo assai miracoli mostrati,
di sordi, attratti, & ciechi alluminati.
Et piu, che’l morto Lazar suscitoe,
che già tre giorni era stato sepolto,
& molti altri, come sentito hoe,
come nella Scrittura s’è raccolto,
di Maria Mandalena anchor diore,
che si bagnò di lachrime il bel volto,,\\
con vero pentimenot, & contritione
trouò dal buon Giesu redentione.
Ond’io mi fecei a sua fede battizare
di Padre Figlio, & di Spirito santo
appresso a tal misterio del lauare
nel suo amor m’accese tutto quanto,
si ch’io non resto mai di lui laudare,
& ogni mio refugio è nel suo manto,
& smpre vissi poi con tal desire
con l’animo disposto a lui seruire.
[3v]
Et per la gratia, & bontà infinita
la mente me si fu alluminata,
d’vna vergine santa Margherita,
che dal Prefetto fu martirizata,
la palma del martiro hebbe finita
per la constatnia sua fu in ciel beata,
& intesi che essendo ella in pregione
fu inghiottita da vn fier dragone.
Questo nemico fu del ben superno
& e nemico all’humana natura,
questo fu giudicato nell’inferno
dal padre eterno de la somma altura,
onde per questo charo ne discerno,
per ogni vero termin di misura,
che Margherita a Dio leuò la voce,
& vinse il gran nemico con la croce.
Et per far noto a voi chi fu costei
che tanto in gratia fu del Creatore,
del sommo Patriarca de Giudei
o vogliamo dir Pontifice, o Rettore,
fu figlia, & fu chiamato da gli Hebre
Theodosio, & adoraua con errore
& la fanciulla in puerile manto
fu alluminata di sprito santo.
Et a Baila fu data in vna villa
presso Anthiochia nelle sue contrade,
& alleuata fu la dolce Ancilla
dalla sua Baila con gran puritade
[4r]
come Giudei detteno a Christo il fele
cosi era costui pessimo, & strano
& daua loro infiniti martiri
dando loro morte, impiua i suoi desiri.
Questo maluagio rio, & fraudolente’
chiamò duo Cauallier, & disse a loro
io vi comando ch’andate prestamente,
senza possare, o senza far dimoro
alla fanciulla, & poi discretamente
la dimandate con parlar sonoro
con chi dimora qua in questa villa,
o se libera è, o pure Ancilla.
Che se libera è vno tenere.
nel mio palazzo, & s’ella Ancilla sia
la comprarò se gli sarà in piacere
& franca la farò per cortesia,
quei Cauallieri fecion lor douere,
che prestamente se misson per via,
& tanto caminò ciascun di loro
ch’a Margherita fur senza dimoro.
Et gionti alla fanciulla pellegrina
gli disson ciò che Olibro loro impose,
vedendo questi la gentil santina
in questo modo cosi a lor rispose,
Ancilla son della bontà diuina,
che creò il Ciel, & se tutte le cose,
& a lni son disposta di seruire
in questa vita, & doppo il mio morire.
A4
[4v]
[Woodcut of woman sitting spinning on a distaff outside while a man and crowned king fight]
Et con il segno della santa croce
segnata m’ba, & io per suo diletto,
lo laudo sempremai con humil voce,
con chiara mente, & con puro intelletto
alcuna cosa non mi cresce, o noce,
pur ch’a lui piaccia alto signor perfetto,
& solo osseruo i suoi comandamenti,
& tutti glialtri per me sono spenti.
Li Cauallieri vdito tal proposta
di Margherita, indietro si tornaro,
al lor signore, & fecion la risposta,
onde al cuor ne sentì tormento amaro,
& Margherita in terra si fu posta,
& disse, o sommo Dio dammi riparo
contra questo Prefetto, se’l ti piace,
che viua casta, & nel tuo ben capace.
Disson quei Cauallieri, caro signore
esser non puo questo congiungimento,
però che volta ella è con tutto il cuore
a quel Christo ch’in croce hebbe tormento
[5r]
sol in lui ha posto quell’amore,
c’ha il padre al figlio nel suo nascimetno,
vdendo Olibro far tal’ imbasciata
comandò loro, ch’a lui fusse menata.
Gli Cauallieri tornorno subitamente
a Margherita, & disson, il signore
ci ha comandato ch’a lui di presente
noi ti meniamo, non hauer timore,
a noi bisogna fanciulla piacente
vbbidir lui, se non faremo errore
però disponti in tutto di venire
al signor nostro, & a lui obedire.
Quando la beata Margherita vidde
ch’andar conuiengli dinanzi al Prefetto
ogni pensier da se presto diuide
la santa croce si fece nel petto,
& quasi d’allegrezza tutta ride
& volse gliochi nel superno oggetto,
& ingenocchion si pose, & disse, o Dio,
sempre sia adimpiuto il tuo disio.
O Padre eterno signor mio clemente
non mi lasciar in questa auuersitade
allumina per modo la mia mente,
che stia constante, e forte in castitade,
o dolce Dio, chi la tua gratia sente,
è fuor di dubbio, & calamitade,
però l’Ancilla tua tra lupi, e cani
non la lasciar perir nelle lor mani.
[5v]
O dolcezza infinita, o bene eterno
la mia virginità sempremai sia
con teco padre, & dammi tal gouerno
che non mi nuoca alcuna fantasia,
o gloria eterna, o vero amor superno
la Margherita tua o bonta pia
con tutto ’l cuor ti prega a gionte mani,
che non mi lasci vincer da sti cani.
Habbi pietà di questa
meschinella,
rimasta al mondo sola del suo padre,
tu vedi ch’io sono misera orphanella,
senza custodia di mia dolce madre,
io prego te Signor per quella stella,
che te creò fra le mortale squadre,
che tu mi facci a tua voglia constante
poi ch’a Olibro conuien girme dauante.
In te è la speranza, & il mio conforto,
in te è tutto il bene, & mio diletto,
la tua bontà con tutto il cuore essorto,
altro pensier non alber a nel mio petto,
fa ch’io peruenga al tuo felice porto,
dolce signore & dammi il tuo recetto,
in questa ambustion ti piaccia darmi
l’aiuto tuo, & d’ogni affanno trarmi.
Leuata Margherita dall’oratione
andò col Cauallieria quel Prefetto,
& senza porsi in terra ingenocchione
Olibro alhora al guardò nel’aspetto,
[6r]
rispose Margherita non sai tu,
che mai seranno dal mio cuor ricisse,
l’opere sante di perfetto amore,
perche ho promesso al mio ver Creatore.
Non creder che giamai per tuoi tormenti
io abbandoni il mio signor giocondo
anzi le pene mi sarà contenti,
& sostener per lui voglio ogni pondo,
rispose Olibro, se non mi consenti
in questo dì te metterò al fondo,
rispose Margherita a quel Prefetto
ogni martir mi sarà gran diletto.
Olibro alhor con dispietato stile
comandò che l’Ancilla sia spogliata,
& poi battuta con verghe sottile
la pouerella tutta ignuda nata,
gliocchi leuò al ciel con voce humile
mentre che l’era cosi sanguinata
lei disse, o sommo Dio dammi fortezza
ch’io vinca di costor cotanta asprezza.
[Woodcut image of St. Margaret stripped and tied to a tree as she is beaten by two men holding canes]
6v:
O glorioso, & sommo Creatore
habbi pietà della mia pueritia,
prestami gratia, & tanto di valore
ch’io mantegna con teco l’honore,
& del Tirannno cessi ogni malitia,
come per me volesti patir morte,
cosi per te io stia costante, & forte.
Li Giustitieri battean Margherita,
& ella ringratiaua il sommo Iddio,
con le man gionte alla bontà infinita
rendeua laude d’ogni suo disio,
dicendo padre, questa misera vita
della tua gratia non venga in oblio,
che io possa felice con vittoria
venir constante alla tua santa gloria.
Et stando Margherita in tal martiro
molte persone con gran tenerezza
diceuan Margherita, quand’io miro,
tu perdi il fior della tua gran bellezza
vuotu andar giu nel profundo giro,
pel creder tuo, & per la tua durezza
credi ad Olibro, & consenti a sue voglie
che ti sarà felice, & prima moglie.
Vdendo ella le parole loro
disse maluagi consiglier, che dite,
sappiate che a me questo martoro,
me sonno all’alma pietre margherite
[7r]
& dimandò di che generatione
nata ella fusse, & di quale recetto,
o s’era Ancilla, o libera fanciulla
dimmelo presto, a te non costa nulla:
Rispose Margherita allegramente
libera son Prefetto, & son christiana,
hammi sposata il padre onnipotente,
qual è d’ogni virtu specchio, & fontana,
& la mia virginità humilmente,
io gli ho donata poueraetta orphana,
& mi son data a lui con tutto il cuore
& lui è mio marito, & mio signore.
Et hammi dato per mio gran diletto
per fede il segno della sancta croce,
vedendo questo il maligno Prefetto,
si volse a lei, & con superba voce,
dissse maligna dunque il tuo ricetto,
è Christo, che Giudei missono in croce,
Margherita rispose con desio
quel è il mio Creator, quel è mio Dio.
Vdendo quel Prefetto la fanciulla
subito metter la fece in pregione
oscura, & non si vedea nulla,
& Margherita Dio ne ringratione,
non estimando tal cosa vna frulla,
anzi si pose presto in oratione,
& disse signor mio dolce diletto
iscampa me dalle man del Prefetto.
[7v]
Poi disse Olibro, costa ti starai
tanto che muterai il tuo pensiero
ne di prigion giamai non vscirai,
per fin che l’almo tuo saprò per vero,
che tutte le mie voglie tu fara,
disposta in tutto al mio volere intiero
& cosi la lasciò con ira molta
pensando di adempir sua voglia stolta.
Et ritornato il Prefetto a sedere
egliera tanto nel cuore infiammato,
che non hauea in fe forza, ne potere,
hauea l’animo suo racconsolato
& non poteua l’ira sua tenere
ch’alla sua gente hebbe comandato,
che Margherita sia discarcerata
& prestamente innanzi a se menata.
[Woodcut illustration of Saint Margaret with bound hands presented before a King by three soldiers who hold her]
Et come Margherita innanzi fu
a Olibro Prefetto, & egli disse,
vuotu lasciare anchora il guo Giesu,
& far l’opere tue da lui prolisse,
[8r]
se le mie carni consumo, & diuoro
se pene eterne fien da me partire,
& a godere andrò l’eterno amore
del mio Sposo Giesu vero signore.
Et però voi amici prossimani
che voi crediate al mio Signor Giesu,
& che lasciaste i vostir Idoli vani
& crediate a colui, che per noi fu
in croce morto da Giude villani
poi suscitato la somma virtù
il terzo giorno al ciel volse salire,
perche adempiuto hauea nostro desire.
Et quel Prefetto vdendola parlare
con tanto ardire ne marauigliaua,
& prestamente la fece ligare,
tanto ch’alquanto ella suspesa staua,
& poi la carne gli facea stracciare
con grassi acuti, & Margherita oraua
pregando Dio, che la facessi forte,
insino al stremo ponto della morte.
[Woodcut of Margaret again tied to the tree and is tortured by the two men (this looks like a woodcut possibly also used for a Saint Agatha legend]
[8v]
O abbondante gratia, o grande amore
dicea l’Ancilla o splendore adorno,
risguarda padre il mio amplo dolore,
tu vedi quanti can me stan d’intorno,
difendime da tanto aspro setore,
progimi aiuto in questo estremo giorno
che questo lupo tanto aspro, & rapace
non mi tolga la morte, & la tua pace.
Porgi le mani, e volgi le luci tue,
habbi pietà della mia giouinezza
tu vedi in quanta pena, o buon Giesue:
sta nel mio corpo, e’n qua[n]ta dura asprezza,
aiutame con tua somma virtue,
si che’l martir non mi torni in grauezza,
tu vedi il corpo mio, vedi il tormento,
fa ch’io non resti del tuo lume spento.
Per le parole sue quel crudelissimo
fece assai piu accrescere il martire
a Margherita, il suo corpo bianchissimo,
batter faceua & con grassi isdruscire,
& la fanciulla col cuor ardentiissimo,
disse prefetto, segui il tuo desire
ch’ogni tormento che mi dai, & noìa
nel conspetto di Dio m’è somma gioia.
Grondaua il snague della pouerella
come l’acqua per terra quando pioue,
& quel Prefetto per non veder quella
si copria il viso, e volgea gliocchi altroue.
[9r]
& Margherita come chiara stella
dal suo pensier niente si rimoue,
anzi con voce humil chiamaua il padre,
che l’accogliesse alle sue sante quadre.
Et stato alquanto diceua il Prefetto
fanciulla, a me perche non obedisci
riuolgi il tuo pensier, e’l tuo conccetto
& credi a me perche tanto indurisci,
te hai laceto il corpo, el bianco petto
hormai questo odio in amor reuerisci
lascia ’l tuo Christo, & gli Idoli miei adora,
& viuerai felice meco anchora.
Rispose Margherita, o crudel cane
lupo affamato della carne mia
non creder ch’a tue voglie inique, etrane,
per ogni modo mai contenta sia
le pene ch eme dai a me son sane,
& ogni gran martir gloria a me sia
si che di me poi far quel ch’a te piace,
ch’ogni tua guerra in Dio m’è somma pace
Quel vero Dio che m’ha creata al mondo
mi scamperà da ogni mio martire,
& darammi la gloria, el ben giocondo,
laqual io spero con sommo desire
& tu maluagio iniquo, sitibondo
di me risfoga, io non posso perire,
però che’l sommo Dio è sempre meco
si come il tuo Macon è sempre teco.
Leg. & Orat. S. Mar. B [quire mark and title before next gathering]
[9v]
El maluagio crudele, & dispietato
tutto di rabbia, & d’ira si rodea
& Margherita molto ha minacciata,
& nuouamente batter la facea
& la serua di Dio col viso è alciato
al sommo Dio con voce humil chiedea
per compagnia Michaele, il Gabriele,
come fece Thobia il Raphaele.
O Re delli Re, o sommo Creatore
si come liberasti alla fornace
gli tre fanciulli, ch’eran nell’ardore,
cosi caua hoggi me di contumace,
soccorri me, o dolce mio signore,
come facesti il giouinetto audace,
Daniele dalla bocca de gli Leoni
se giuste son le mie orationi.
Poi che’l Prefetto vidde Margherita
stare alla voglia sua tanto ostinata,
quasi per disperato se partita,
& comandò che fusse incarcerata,
disciolta fu la fanciulla polita,
& fu nella pregion tosto menata
laquale era profunda, & molto oscura,
ch’a meza state v’era gran freddura.
Et come Margherita intrò in pregione,
si fece il segno della santa croce
poi volse gliocchi con gran diuotione
al ciel, ,& si dicea con humil voce,
[10r]
o sommo Dio nostra redentione
dispergitor d’ogni sentenza attroce,
fonte pso che le gratie esaude
io rendo sempre a te infinite laude.
Vn c’hauea nome Theottimo giusto,
& la Baila che fu di Margherita
hauendo il cuor di doglia ognun combussto
ad vna fenestrellafer saglita,
fuor del palazzo del misero robusto
doue che staua quell’alma gradita,
& missoni ad vdir la pouerella,
che con pietosa voce a Dio fauella.
[ Woodcut image of Margaret imprisoned and praying; her wetnurse (baila) appears at the window of her cell carrying her distaff and a textile]
Diceua Margherita, o sommo Dio
che’l ciel creasti, & tutti li elementi,
la serua tua non mette in oblio,
& che nemici tua non sian contenti
fammi constatne, & forte nel desio,
ch’io vinca del nemico i suoi tormeti,
io son de carne come l’altre humana
soccorri me, come Samaritana.
B 2
[10 v]
O Creator che l’vniuerso reggi,
& desti lo splendor ad ogni stella
l’aduersità del mio corpo correggi,
pouera abbandonata, & meschinella
per gratia tel dimando, & non per leggi,
ch’a me respiri gratia come a quella,
che fu si grata a tua virtù serena
santa verace Maria Maddalena.
Aiutame Signor, come facesti
a tuoi fideli Simone, & Tadeo,
& come gratia tanta concedesti
al Vangelista Philippo, & Matteo,
& come lume, & splendore tu desti
a quel Longino perfido giudeo
che con la lancia te ferì il costato,
cosi me dal nemico habbia saluato.
Et mentre ch’ella staua in oratione
col cuor diuoto humilmente a Dio,
vscì da l’vn de canti vn gran dragone
feroce molto, indomito, & restio,
& verso Margherita s’inuione,
con fiero sguardo, & de bocca gli vscio
fiamma di fuoco, & solfo puzzolente,
credendo Margherita trar di mente.
Gli occhi balestra, & menaua la coda
& con la lingua forte zuffolando,
& rugge, & stride, & la coda rannoda,
alla fanciulla si venne accostando,
[11r]
& di gran rabbia par tutto si roda
& vn serpente lo venia nodando
al collo, & gli occhi gran lume gittaua
che tutta la pregione alluminaua.
Quando la beata Margheria el vidde
ch’in verso lei s’era dritto, & volto,
di gran paura tuta si conquide,
ma presto al cielo hebbe leuato il volto
con humilità il suo sermon precide,
dicendo maledetto, iniquo, e stolto,
non sai tu ch’io mi vesto dello manto
del padre, & figlio, & del Spirito santo.
O sommo padre, o dolce signor degno
che disnodasti la cathena forte,
& per noi peccator sul santo legno
volesti crucifisso patir morte,
io prego te per quel petto benegno,
che te allattò nelle mondane forte,
c’hoggi me scampi de la fiamma ardente,
da questo drago, & dal fiero serpente.
O dolce Giesu mio padre, & signore
che descendesti dalla deitade
per noi salvar con tanto grande amore,
& trarti della eterna oscuritade
guardami padre, & sia mio difensore
da questa bestia de grande iniquitade,
laquale io veggio & che m’è qui dauante,
ch’io non perisca all’opere tue sante.
B 3
[11v]
Staua l’Aneilla in sua stabilita|
tutta diuota in santa oratione
& mentre ch’era in tanta humilita
co[n] gliochi al cielo, e in terra ingenochione
si mosse l’horribile con malignita
quel drago quasi per disperatione,
la gola aperse, & santa Margherita,
con gran ferocità l’hebbe ingiottita.
[Woodcut of the dragon devouring Margherita; a soldier sits outside her cell]
E quando questa vergine poncella
nel ventre fu di quel drago feroce
hebbe ricorso alla sua santa stella
pregando inginocchion con humil voce,
che la diffenda dalla besta fella,
dapoi si fece il segno della croce
come signata fu di segno tale
scoppiò la bestia, & non li fece male.
Vscì dal corpo putrido, & setente
l’Ancilla alhor con vna croce in mano
& tanto bella splendida, & lucente,
che celeste parea, non corpo humano,
[12r]
macula alcuna il suo corpo non sente
si che tanto misterio non fu inuano,
quanto vscita fuor del ventre sue
con molta humilità laudò Giesue.
Dicendo Creator, che me creasti
& a tua simiglianza mi facesti,
gratie non posso dir, quante a te basti,
spendore, & gloria de regni celesti,
conserua i membri miei pudichi, & casti,
si che macula alcuna in me non resti
come hai fatto di me fino al presente,
cosi te prego sia il tempo seguente.
[Woodcut of Margaret with cross and demons behind]
Et ringratiato c’hebbe il sommo Dio
da l’altra parte si venne volgendo
& vidde vn diauol maledetto & rio
nero ligato per suo vilipendo
veduto Margherita quel restio,
hebbe paura tutta impallidendo,
ma prestamente hebbe la mente volta,
a Dio con oration si fu raccolta
B 4
[12v]
Et disse, io laudo te sommo signore
gloricato sia il tuo santo nome
con la virtù del tuo chiaro splendore
m’hai liberata & queste bestie dome,
cosi mantiemmi nel tuo santo amore
ch’io non perda la via, e’l dolce pome
de la tua gratia signor mio pietoso,
& venga a possedere il tuo riposo.
Gratie infinite signor mio ti rendo
che m’hai mostrato la tua gran potenza
io laudo te signor, io te comendo
io te ringratio de la tua clemenza,
per quant’io posso nel mio cuor e’ntende,
mi dono a te, deh non dar timenza,
ma fa che sempre tua real insegna
sia sopra me, & fammi del ciel degna.
Fornita c’hebbe la vergine beata
la sua deuota, & santa oratione,
il diauolo con la testa humiliata
a Margherita venne, e s’inchinone,
& humilmente gli ha la man toccata,
& disse, morto è il mio fratel Ruffone
bastiti Margherita quel c’hai fatto
che mai piu riceuemmo simil atto.
Io te mandai Ruffone mio fratello
& prese di dragon similtudine,
per deuorarti dentro al suo budello,
ma la tua somma, & gran masuetudine
[13r]
con la gratia di Dio a noi ribello,
vinta hai la guerra, & sei in altitudine,
& per virtù del sommo è condannato
a morte el mio fratello, & m’è ligato.
[Repetition of Woodcut image from 12r of Margaret with cross and demons behind]
Alhora la beata Margherita il prese
si come so piacer del sommo Dio
con le sue mani in terra lo distese
de lui facendo tutto il suo desio
o gratia santa, che in costei discese,
o quanto fusti a lei humile, & pio
giusto signor che il nemico infernale,
fu sottoposto a sua virtù reale.
Et saltogli adosso Margherita
ingenocchion adoraua il Creatore,
dicendo sommo Dio bontà infinita,
fonte pietoso di perfetto amore
si come la tua gloria è stabilita
nel ciel, oue l’Angelico splendore,
per tua misericordia, e gran pietade
conserua in te a virginitade.
[13v]
Et mentre che dice queste parole
nella carcere apparue vn gran splendore,
come di chiara stella, & viuo sole,
di gran suauità, & sommo odore
disceso giu delle diuine scole,
& vna croce ou’era il Creator
colui che sue promesse mai non manca
& in sua voce vna columba bianca.
Questa columba lucida bianchissima
parlò a Margherita, & cosi disse,
martire sei del tuo corpo mondissima,
in gratia di colui, che in croce fisse,
apparecchiata t’è la gloria altissima,
& l’opre tue in Dio non son prolisse,
hai meritato nel santo martirio
la palma, & gloria del superno impirio.
Dalle vergine in ciel sei aspettata,
& gli Angeli canton per te melodia,
& la corona t’è apparecchiata
& festa sanno l’alte hierarchie
tanto la somma gratia hai meritata
ch’a te soon volte con le menti pie
&¦ cantongloria al padre al spirito, & figlio
che t’hanno eletta dal diuin consiglio.
Et Margherita alhor con pura mente
gratie rendeua a Dio d’ogni suo bene
& si diceua signo mio clemente
laudatae sian le tue luci serene,
[14r]
poi disse a quel nimico fraudolente,
che se tornasse nelle infernal pene,
vdito c’hebbe tal comandamento
dauanti gli disparue in vn momento.
Sentendo alhor Olibro Prefetto
si come Margherita era campata
dalla bocca del drago maledetto,
diuenne la sua mente stupefatta,
& gran dolor sentì dentro al suo petto,
& comandò ch’a lui fusse menata
la beata Margherita di presente
& fatto fu, che venne immantinente.
Era dinanzi a lui gente infinita
de la città dle contado, & distretto
per vedere la beata Margherita
quel che dicuea dinanzi al prefetto,
& gionta innanzi a lui con faccia ardita
non si vedea in lei alcun difetto
& ogni gente s’è marauigliata,
si come ell’era dal drago scampata.
[Woodcut of Margaret sitting and spinning on an distaff, approached by aa man and the king]
[14v]
Et gionta Margherita a lui dauante
la risguardoe & parlar feroce,
disse, vuotu anchora esser constante
a me, lasciando quel che morì in croce,
hoggi conuien che tu muti sembiante,
o morir te farò misero, e attroce,
alhora rispose Margherita forte,
Olibro can io non temo la morte.
Et questa vita anchor che me presente
niente curo, ne de tuoi tormenti,
però che’l giusto Dio padre clemente
non lascia mai perire i suoi seruenti,
si ch’io non curo te, ne la tua gente,
però di me fa tutti i tuoi contenti
fammi pur tormentar in caldo, e in gielo.
che’l mal che mi farai, sia gloria in cielo.
Ma tu crudele, & perfido tiranno
in questo mondo male auenturato,
che vedi apertamente il tuo gran danno
perche all’inferno te ne vai dannato
vedi i tormenti tuoi che fatto m’hanno
venire in gratia del padre beato
& tu iniquo fraudolente, & tristo,
disperger credila fede di Christo.
Guarda quanti miracoli ha mostrati,
in me ne poi vedere sperienza
quanti tormenti, & martir tu m’hai dati
m’ha fatto hauer di Dio piu conosocenza,
[15r]
tu vedi i membri miei piu delicati,
che siano stati anchora a tua presenza,
& per virtù di Dio vinto ho il dragone,
che m’inghiottì nella scura pregione.
Et tu perfido cane il tuo peccato
non riconosci, pien d’iniquitade,
perche non torni a Dio padre beato,
qual è somma giustitia, & caritade,
d’ogni tormento lui m’ha liberato
per dimostarti la sua gran pietade,
& tu fellone anchor non ti sei volto,
ch’a te medemo il ben eterno hai tolto.
Lascia la legge tua, & l’Idolatria
& torna a Christo padre onnipotente,
che libero te farà nella sua patria,
& con beati in ciel serai godente,
lascia la rabbia tua, & la lupari,
lascia il veleno, & l’odio puzzolente,
che porci contra a Dio dolce signore
& torna a lui mendando il tuo errore.
Poi che tu vedi la sua gran potenza
perche non cessi il viuer tuo mondano,
tu vedi quanto amor, quanta clemenza
m’ha dimostrato il mio Dio soprano
per darti lume, & vera cognoscenza,
che gliè signor pietoso, tanto huano
che quando vn peccatore a lui ritorna
di corona reale in ciel l’adorna.
[15v]
Vdendo quel Prefetto la beata
al Giustitier subito comandoe
che la fanciulla sia tosto spogliata
delle sue vesti, & cosi seguitoe
poi comandò ch’ella fusse ligata
sospesa in aria, & anchor posoe,
che volse Margherita s’incendesse,
con verghe ardente in olio che bollosse.
[Woodcut image reused from 6r of St. Margaret stripped and tied to a tree as she is beaten by two men holding canes; note* the image better fits the description of the scene here]
Essendo Margherita in tal martire
si volse verso il ciel deuotamente,
& disse signor mio non impedire
questo martir, che mi fa l’aspra gente
si che’l martirio mio sia da gradire
nel tuo cospetto, assai iu degnamente,
che non sarebbe signor giusto, & pio,
ma sempre sia pur fatto il tuo disio.
Veduto Olibro maligno prefetto,
che Margerita il martir non curaua,
n’hauea nel suo cuor tanto dispetto,
che poco men che non si disepraua,
[16r]
& comandò come huom fuor d’intelletto,
come colui, che l’ira lo guidaua
che sia trouato presto vn gran vassello
& d’acqua, e pece poi sia impito quello.
Et poi quando bolliua fortemente
a Margherita fu le man ligate,
& fu gittata nel vaso bogliente,
onde a Giesu con le luci voltate
con humilitade assai diuotamente,
incominciò del ciel sante, & beate
porgete aiuto a me, ch’io non perisca
in questo auuersità, anzi horifica.
Dicendo Dio, che regni in vita eterna
disnoda, & spezza questi aspri ligami,
acciò che la tua gloria alta, superna
per me laudata sia, & questi lami
siano scoperti alla tua lucerna
si ch’io per sempre mai tue virtù brami
& dammi tanta fora, & tal virtute
ch’io gionga al porto della tua salute.
Fa che questa acqua dolce mio signore
in cambio si de l’acqua del battesimo
& questa pece sia vero liquore,
& bagno santo, nelqual io mi cresimo,
conserua nel mio cuor quel santo amoer,
c’hauesti padre nel tuo millesimo,
quando venisti alla incarnatione,
al mondo, & dare a noi redentione.
[16v]
O vero Iddio, specchio de mortali
o dolce Giesu mio virtù serena
con quel amor risguarda i miei gran mali
che tu facessi a Maria Maddalena,
non riguardare alle mie carni frali,
anzi fa l’alma mia di gratia piena,
& dammi lume di splendore, & vista che in grado sia a te, come fu Battista.
Non prima hebbe fatta l’oratione,
che si sentì vn tremor grandissimo,
che gran paura n’hebbon le persone,
ch’eron presenti a quel corpo santissimo,
pieni d’humilitade, & contritione,
& eraui presente il crudelissimo,
Olibro che gli fa spesso remiro,
studiando che li desino il martiro.
[Woodcut image of Margaret being submerged in a tub of boiling water by two soldiers as the king watches on from a balcony; the dove of the Holy Spirit appears overhead]
Doppo il tremoto vna columba bianca
venne, & tene in becco vna corona,
& alla martirella ardita, & franca,
la pose in capo, come’l libro sona,
gia
[17r]
gia non pareua del martirio stanca,
anzi era allegra, & bella sua persona,
& in questo ponto ogni legame sciolto
si fu, & lei vscì con lieto volto.
Vscita Margherita del vascello
come vna stella tutta relucente,
macula allcuna nel suo corpo bello
non si veduea, o di martir niente,
& vedendo quel corpo tanato isnello
fece marauigliar ciascuna gente
& hauendo preseruata sua bellezza
molti piangeuon per la tenerezza.
Et Margherita ringratiò il Signore
con humiltà, & quanto ella potea,
& la Columba ocn superno amore
alla beata martire dicea,
tua gloriosa piena de splendore,
la diuina salute in te recrea,
& sei nel suo conspetto luminosa,
però martire in pace i riposa.
Gl i Angeli Cherubini, & tutti gli Throni
nel ciel con gaudio ciaschedun ti aspetta,
gli Potestati, & le Dominationi,
Vergini, Seraphini, & ogni fetta,
esaudite son tue orationi,
perc’hai la vita tua si ben corretta,
c’hai meritato di salire a quella
gloria del ciel, come incnente stella.
Leg. Orat. S. Mar. C
[17v]
Et veduto el miracolo eminente
gente infinita c’hauea d’intorno
tornaro a Christo padre onnipotente
signor del ciel Imperador adorno
veduto questo il Prefetto dolente,
in beffe se ’l reccò, & molto scorno
& quanti ne potete far pigliare
al campo Ermin gli fece decolare.
Poi fece Olibro innanzi a se venire
la beata Margherita & cosi disse,
o tu disponti a me consentire
con tutto il cuore, & con le luci fisse,
o io faroti in sul campo morire
con molto stratio vilipendio, & risse
doue quegli altri ho fatto decolare
respondi presto quel che tu voi fare.
[Reuse of Woodcut illustration from 7v of Saint Margaret with bound hands presented before a King by three soldiers who hold her]
Rispose alhora la dolce Margherita
di me Prefetto fa quel che te piace,
che ho con tutto ’l cuor mia alma vnita
con Giesu Christo mio signor verace
[18r]
se l’anima dal corpo si è partita
andranne in ciel alla sua gloria, & pace,
si che di me poi far tutta tua voglia,
ch’io non ti curo il valor d’vna foglia.
Alho
ra [misprint] Olibro presto hebbe chiamato
Masco, che nome hauea il giustitiere,
& comandò che gli hauesse menato
Margherita, con tutto il suo potere,
allo campo d’Ermin senza altro piato,
& come a gli altri facesse il douere,
alhora il giustitier con molta fretta
al campo menò`questa benedetta.
Et gionta Margherita al luoco detto,
in terra si gettaua ingenocc[h]ione,
a Masco chiese con benigno aspetto
de dir, se li piacesse vna oratione,
al suo Dio nobile, & perfetto,
a cui rispose con dolce sermone,
& disse a Margherita che dicesse
ch’era contento di ciò che gli piacesse.
Alhor con humiltà cominciò a dire
la gratiosa Margherita santa,
o giusto Iddio che volesti venire
a resultar nostra maligna pianta:
per noi in croce volesti morire,
si come aperto la tua Chiesa canta,
& liberasti noi padre superno
dalla feroce pena dell inferno.
C 3 [should be 2?]
[18v]
Al sole a tutto il ciel desti splendore
ad ogni segno termine, & misura,
& le fiammelle dell’ardente amore,
mostraua noi per Trinità in figura,
quattro elementi nel posteriore
desti al gouerno l’humana natura,
& si co e ? e ogni cosa fu perfetta
cosi l’anima mia sia teco eletta.
Io ti prego Signor con deuotione
che a ciascun che mai sentirà dire,
ouer dirà la mia gran passione,
perdonato gli sia il suo fallire
hauendo hauuto in se contritione,
ne da ria morte non posso perire,
& chi m’harà nel vuor con pura mente,
d’ogni sua auuersità ne sia gaudente,
Anchor te prego singor mio giocondo,
per quel feruente amor, qual tu portasti
alla tua madre, quando in questo mondo
nel suo benigno corpo t’incarnasti,
che scampi, & guardi da ogni rio pondo,
& fa li sensi suoi pudichi, & casti
a chiunque in casa sua con diuotione
scritto tenirà la mia oratione.
Et prego te signor con tutto il cuore
se alcuna donna sia nel partorire,
non senta nel suo parto alcun dolore,
& mai per gratia tua posso perire,
19r:
con la mente pura, & con buon cuore
l’historia mia adosso si fa dire,
e in quella casa doue scritta sia
alcun di lor mai caschi in malattia.
Con gran tremotto venne a Margherita
vna Colomba bianca, & fauellogli,
si come piacque alla bontà infinita,
& vna croce d’oro in man postogli,
& disse, hoggi con Christo sei vnita,
martire Ancilla, & questa croce togli
laquale è stata tua redentione,
nel gran martirio, & nella passione.
Et tutte le tue sante oratione
sono esaudite nel diuin conspetto,
& sei ripiena di benedittione,
dal padre eterno giusto, & benedetto,
con tutte quante le sante religione,
ha nel suo curoe il tuo spirito eletto,
l’Angelo suo son, & vuoti annonciare
la morte, & l’alma tua nel ciel portare.
Alhora Margherita, che oraua
la gente risguardò che gliera intorno
& humilmente in tal modo parlaua,
o tutti voi che siate in questo storno
padri, & madri, & sorelle trattaua,
vi prego ch’a Giesu signore adorno
tornate con la mente, e tutto ’l cuore,
ch’egli è somma giustitia, & pien d’amore.
C 3
[19v]
Et diede a lor molti ammaestramenti
della fede di Christo benedetto
pregando tutti che fusseno contenti
d’hauer Giesu per suo Signor eletto,
& disse a loro, vedete i miei tormenti
che mi fanno salire al ben perfetto,
& per credere a lui io son saluata
con molta gratia andrò nel ciel beata.
Et poi c’hebbe finita l’oratione
Masco chiamò, qual era giustitiere,
& si gli disse, egliè questa ragione,
che tu facci di me il tuo piacere,
che’l soprastar non ti desse cagione,
che’l tuo signor n’hauesse dispiacere
rispose il giustieri con humil dire,
la tua persona non voglio impedire.
Però ch’io ho chiaramente veduto
ch tu hai Christo per tua compagnia,
rispose Margherita egliè douuto,
che facci quel che’l tuo signor disia,
hor fa che’l suo voler sia adimpiuto,
& obedisci la sua signoria,
se tu non la facessi, ello sarebbe,
vn’altro, & sue voglie seguirrebbe.
Onde io te prego che tu sia contento,
& io pregarò Dio che te perdone,
rispose Masco per comandamento
io lo farò, & non per lesione,
[20r]
Prese la spada con gran leuimento
sendo la santa posta ingenocchione
scusa pigliaua a Dio di tal partita,
& tagliò il capo a santa Margherita.
[Woodcut of beheading of Margherita with her head on the ground before her and a cross hovering abobve her ahnds, which are clasped in praeyr; above there two angels hold an image of the saint kneeling in prayer]
Mentre l’officio suo fa’ giustitiere
dieceua, o soomo Dio nel suo parlare
questo peccato io no’l fo volentiere,
deh vogli il mio fallo signor perdonare,
& fatto intieramente il suo mestiere,
allato cadde al corpo singulare,
& chiunque si trouò nel ditto lato,
pareua stupefatto, & dissensato
Veggiendone quella anima portare
da gli Angeli nel santo paradiso
& non poteuon niente parlare,
ognuno staua che pareua conquiso
Dio per gratia al corpo fece fare
miracoli ininiti assai improuiso
v’andorno ciechi sordi e ammutolati
& molti attratti furon liberati.
C 4
[20v]
Indemionati anchor v’andorno assai
& d’altre molte ragion malattie,
& liberati furon sempermai
cosi fa hoggi com il primo die,
& guarion de tutti gli lo guai,
color ch’andoron per diritte vie,
& finalmente il corpo fu portato
da gli Angeli nell’aria imbalsemato.
Sentuasi vn canto si dolce, & suaue,
che dir non lo saprebbe humana gente,
non so si dolce cantoche disse Aue,
quanto era questo pietoso, & clemente
tanta allegrezza nel cuor ciascuno have,
che quasi d’allegrezza vscin di mente
& molta gente ne fu che tornoe
a Giesu Christo, & poi si battizoe.
Alhora vn che fu de Santa vita,
Theottimo chiamato dalla gente,
sendo dal mondo la santa partita,
fu ne suoi anni molto diligente,
che ogni sua reliquia elgi hebbe vnita
& nella terra le portò presente
a casa d’vna donna in santa pace
la quale per nome era dett Sitace.
Theottimo fu quel che riueloe
la battaglia che fece col dragone
nella pregione, & come che scoppioe,
per la sua santa, & degna oratione,
[21r]
per vna fenestrella, onde guardoe,
ne pote dar vera cognitione,
qual fu piacer di Dio, & per suo amore
ci guardi, e scampi da ogni dolore.
Hor qui finisce la leggiadra historia
della deuota martire di Christo
che superchiò il nemico con vittoria
el superbo Prefetto iniquo, e tristo,
& col solenne, & triomphante gloria,
del celestiale Imperio fece acquisto,
& fu nella fede di costante, & forte,
che morendo al martir, vinse la morte.
O tu Lettor, che brami la legenda
hauer di questa Vergine perfetta,
pregoti che con fede tu la prenda,
& tienla in casa come cosa eltta,
acciò che male alcun mai non t’offenda,
perche da Dio del ciel fu benedetta,
se nel parto tua donna è in periglio,
meglior medico qui, non te consiglio.
IL FINE
[21v]
Oratione de santa Margherita, laquale se die dire sopra del parto, & non sapendo leg-gere farsela leggere, & non hauen-do per chi mettersela adosso con divotione, Dica sette pater nostri, & sette Aue Ma-rie in laude della madre de gratia, & subito partorirà sen-za pericolo
[Woodcut of Birth scene with a mother and midwife holding the baby with an angel appearing with a cross and making a sign of benediction]
Ave stella radiosa
Solis luce clariror,
Margherita preciosa
Gemmis auro carior
Virgo carne generosa
Fide superabilior,
Passione gloriaosa
Meritis prestantior
Nobis mater gratiosa,
Patrona clementior,
Sis ad regna guadrosa
Semita securior.
Amen.
[22r]
¶Versus.
Diffusa est gratia in labiis tuis. Respon.
Propterea benedixit te deus in eternum.
¶ An[tiphon]a. beate Margherite virginis.
O margherita cȩlorum virgo sacrata iam con scendisti suauissima viƈtima Christi. Ora pro nobis virtus crescat amoris. Ver. Specie tua & pulchritudine tua. Res. Intende prospere procede, & regn. Oratio
DEus qui beatam Margheritam virginem hodierna die ad cȩlos per martyrii palmam peruenire fecisti, concede propitius, vt eius exempla sequente ad te peruenire merea mur. Per Christum domium nostrum.
¶ Oratio
OMnipotens & mitissime deus, te humi-liter imploro, vt me miserum peccatotem. N. non permittas perire propter peccata mea, quia tua creatura sum, sed per gratiam sanƈti spiritus & per intercessionem sanƈtissi-me dei genetricis virginis Mariae, & per ora-tionem beatissime Margherite virginis & martris tuae, concede mihi spacium viuendi, & peccata mea plangendi vt ante diem exitus mei per veram contritionem & puram confessionem, ti i omnipotenti deo placere me-reamur. Per Christum dominum nostrum. Amen.
[22v]
Capitolo in laude della Madonna, da impetrare ogni licita gratia, che la per-sona dimandarà.
AVe Maria figliuola de colui
che di nulla se il tutto, & con sua morte
eterna vita diede a tutti nui
Aue alma Dea della superna corte
che portasti nel ventre casto, & santo
quel che ci aperse le celeste porte.
Aue de castitade pregio, & vanto
che consentendo al noncio de Gabriele
saluasti a vn ponto il mondo tutto quanto.
Aue tranquillo mar de latte, & mele
ilqual solca felice il Nauicante,
ch’a te riuolge sue squarciate vele,
Aue luce diuina corruscante,
che ciascun che ti elegge per sua guida
tu’l fai herede de tue gratie tante,
Aue Ancilla di Dio verace, & fida,
soccorso di qualunque humil ti chiede,
celeste albergo, in che ogni ben si annida.
Aue vnico spettacolo di fede,
da laquale tutto quel nasce, e deriua,
che in ciel si sente, e che qua giu si vede.
Aue d’ogni virtù fontana viua
che chi te segue con la mente intiera,
al vero porto de salute arriua.
Aue speranza stabile, e sinciera
candido giglio, e redolente rosa,
intaƈta pura, preciosa, e vera.
[23r]
Aue Dea sacra, diua, & gloriosa,
coronata di stelle, & della luce,
di sol vestita, santa, & luminosa.
Aue candida Aurora, che ne adduce,
giorno si ameno, dilettoso, e chiaro,
che quello a vn sempiterno ci conduce.
Aue lume di fede eccelso, & raro,
anzi ferma colona che sostiene
qualunque viue in dubbio sato amaro
Aue piena infinita, che souuiene
in vita, & nella fine ogni afflitta alma
diffende, & guarda da l’infernal pene.
Aue d’ogni beltade, e virtù palma
essempio, specchio, norma, porto, e via
della gloria immortal celeste, & alma.
Aue vergine pura santa, & pia
del secolo vesillo pace, & vita,
& splendor d’ogni eccelsa Gierarchia.
Aue salute, & carità infinita,
somma bontade, & sempiterno amore,
Dea sopra ogn’altra, e in ciel gradita.
Se giusto prego mai ti scaldò il cuore,
hor te accenda cotesto, che pentito
se alcun mai fu, son io quel d’ogni errore.
Et veggendomi gionto a rio partito
riccoro a te con interno & humil pianto,
pregando, com’io vengo a te contrito,
Cosi raccogli me sotto il tuo bel manto.
IL FINE.
[23v]
[Printer’s mark of Faith in a quatrefoil holding a large cross with the word FEDE inscribed in one arm and a chalice with the Eucharits in the other hand; around the frame the words RIBELLO SENZA DIME LHVOM FASSI]
In Venetia, per Francesco de Tomaso di Salò e compagni, in Frezzaria, al segno della Fede.
LEGENDA ET ORA-TIONE DI SANTA MARGHE-rita vergine, & martire historiata;
La qual oratione legendola, ouer ponendola a-dosso a vna donna. che non potesse partu-rire, subito parturirà senza pericolo.
[Woodcut image of Saint Margaret triumphing over the dragon, who is on leash that she holds in one hand, she carries a cross in her other hand, in front of a city scape below]
[1v]
O Gloria eterna oue ogni ben si posa
o Sole in cui risplende ogn’altra stella,
o gratia singolare, & luminosa,’
o tu che ascolti ogni lingua, e fauella
volgi la luce tua si gratiosa
a me, ch’io possa ritrattar di quella,
che fu nel tuo conspetto alta, & gradita,
vergine casta santa Margherita.
Adempi padre eterno gli miei disiri
allumina la mente, el mio intelletto,
ch’io possa alla presentia di tanti viri
dir la sua historia con sommo diletto
& come furon aspri i suoi martiri,
& quanto fu seuera al tuo concetto,
hor dammi gratia alto signor clemente,
che nel mio dir io piaccia a tutta gente.
Doppo la morte, & crudel passione
del nostro buon Giesu alto signore,
& doppo la sua santa Ascensione,
purgato c’hebbe il nostro humano errore,
molti deuoti santi in vnione,
rimason pieni del suo perfetto amore,
gli Apostoli veraci hebbon corona
di Spirito santo, come il libro sona.
Et predicando andorno per lo mondo
la fede di Christo nostro buon Giesue,
ilqual fu tanto a noi signor secondo
che dal nemico ognun libero sue,
[2r]
il nome della Baila era Presilla
donna famosa, & di gran honestade,
& mentre che bailiua Margherita
la madre sua passò di questa vita.
Onde la Baila si la nutricoe
come figliuola assai benignamente,
& con prudenza sempre ella guardoe
& poco la mandaua trà la gente
il padre assai glie la raccomandoe,
& ella a custodirla era prudente
& mentre la fanciulla piu cresceua,
& la sua Baila piu cura n’haueua.
Haueua la fanciulla per costume
sempre Giesu laudare in ogni effetto,
perche da lui haueua questo gran lume,
onde la Baila n’hauea gran sospetto,
perche sentito hauea ch’assai volume
di giusti erano stati dal Prefetto
incarcerati, & condennati a morte,
ond’ella di paura tremaua forte.
Et la fanciulla nobil Margherita
d’alcuna cosa mai non si guardaua,
anzi hauea caro sempre esser sentita
da ogni gente, quando Dio laudaua,
per acquistar quella palma fiorita
& il santo martir desideraua,
sperando del nemico hauer vittoria,
per godersi con Dio l’eterna gloria
A
[2v] (photo missing, see transcription)
Et cosi stando la fanciulla pura
con altre giouinette andò vn giorno
con le bestiole loro alla pastura,
tanto facesse il lor guardian ritorno,
ch’alla città era ito per ventura,
come huom che volentier andaua attorno
con le compagne Margherita staua,
& sempre di Giesu essempli daua.
In questo tempo Olibro prefetto
al tempo de Tiberio Imperadore,
cercando adaua cittade, & distretto
onde gli giusti n’hauean gran terrore,
vn giorno capito il maledetto,
come feroce, & gran persecutore,
dou’era Margherita, & con prestezza
la vidde allegra, & di somma bellezza.
Et come vidde la fanciulla bella
legato fu d’amore subitamente,
& risguardando la fulgente stella
fra se dicea, se costei mi consente
nella mia corte ella sarà sol quella,
che sopra l’altre sarà eminente
& fra se stesso mormorando parla
ne satiar si potea di remirarla.
Questo Olibro prefetto era crudele,
persecutor d’ogni fidel christiano,
quando trouaua vn’amico fidele
di Giesu Christo, n’era assai villano
3r:
il numero de santi, io non vi scondo,
che seguitorno sua somma virtue,
& nel suo nome furno santificati
in terra, & poi nel ciel tutti beati.
Io Theottimo fui ammaestrato
dalla profundità della Scrittura
nella qual viddi a punto dechiarato,
che Christo era signor di somma altura,
ond’io mi volse, in lui hebbi sperato,
rendendo gratie a lui con mente pura,
hauendo assai miracoli mostrati,
di sordi, attratti, & ciechi alluminati.
Et piu, che’l morto Lazar suscitoe,
che già tre giorni era stato sepolto,
& molti altri, come sentito hoe,
come nella Scrittura s’è raccolto,
di Maria Mandalena anchor diore,
che si bagnò di lachrime il bel volto,,\\
con vero pentimenot, & contritione
trouò dal buon Giesu redentione.
Ond’io mi fecei a sua fede battizare
di Padre Figlio, & di Spirito santo
appresso a tal misterio del lauare
nel suo amor m’accese tutto quanto,
si ch’io non resto mai di lui laudare,
& ogni mio refugio è nel suo manto,
& smpre vissi poi con tal desire
con l’animo disposto a lui seruire.
[3v]
Et per la gratia, & bontà infinita
la mente me si fu alluminata,
d’vna vergine santa Margherita,
che dal Prefetto fu martirizata,
la palma del martiro hebbe finita
per la constatnia sua fu in ciel beata,
& intesi che essendo ella in pregione
fu inghiottita da vn fier dragone.
Questo nemico fu del ben superno
& e nemico all’humana natura,
questo fu giudicato nell’inferno
dal padre eterno de la somma altura,
onde per questo charo ne discerno,
per ogni vero termin di misura,
che Margherita a Dio leuò la voce,
& vinse il gran nemico con la croce.
Et per far noto a voi chi fu costei
che tanto in gratia fu del Creatore,
del sommo Patriarca de Giudei
o vogliamo dir Pontifice, o Rettore,
fu figlia, & fu chiamato da gli Hebre
Theodosio, & adoraua con errore
& la fanciulla in puerile manto
fu alluminata di sprito santo.
Et a Baila fu data in vna villa
presso Anthiochia nelle sue contrade,
& alleuata fu la dolce Ancilla
dalla sua Baila con gran puritade
[4r]
come Giudei detteno a Christo il fele
cosi era costui pessimo, & strano
& daua loro infiniti martiri
dando loro morte, impiua i suoi desiri.
Questo maluagio rio, & fraudolente’
chiamò duo Cauallier, & disse a loro
io vi comando ch’andate prestamente,
senza possare, o senza far dimoro
alla fanciulla, & poi discretamente
la dimandate con parlar sonoro
con chi dimora qua in questa villa,
o se libera è, o pure Ancilla.
Che se libera è vno tenere.
nel mio palazzo, & s’ella Ancilla sia
la comprarò se gli sarà in piacere
& franca la farò per cortesia,
quei Cauallieri fecion lor douere,
che prestamente se misson per via,
& tanto caminò ciascun di loro
ch’a Margherita fur senza dimoro.
Et gionti alla fanciulla pellegrina
gli disson ciò che Olibro loro impose,
vedendo questi la gentil santina
in questo modo cosi a lor rispose,
Ancilla son della bontà diuina,
che creò il Ciel, & se tutte le cose,
& a lni son disposta di seruire
in questa vita, & doppo il mio morire.
A4
[4v]
[Woodcut of woman sitting spinning on a distaff outside while a man and crowned king fight]
Et con il segno della santa croce
segnata m’ba, & io per suo diletto,
lo laudo sempremai con humil voce,
con chiara mente, & con puro intelletto
alcuna cosa non mi cresce, o noce,
pur ch’a lui piaccia alto signor perfetto,
& solo osseruo i suoi comandamenti,
& tutti glialtri per me sono spenti.
Li Cauallieri vdito tal proposta
di Margherita, indietro si tornaro,
al lor signore, & fecion la risposta,
onde al cuor ne sentì tormento amaro,
& Margherita in terra si fu posta,
& disse, o sommo Dio dammi riparo
contra questo Prefetto, se’l ti piace,
che viua casta, & nel tuo ben capace.
Disson quei Cauallieri, caro signore
esser non puo questo congiungimento,
però che volta ella è con tutto il cuore
a quel Christo ch’in croce hebbe tormento
[5r]
sol in lui ha posto quell’amore,
c’ha il padre al figlio nel suo nascimetno,
vdendo Olibro far tal’ imbasciata
comandò loro, ch’a lui fusse menata.
Gli Cauallieri tornorno subitamente
a Margherita, & disson, il signore
ci ha comandato ch’a lui di presente
noi ti meniamo, non hauer timore,
a noi bisogna fanciulla piacente
vbbidir lui, se non faremo errore
però disponti in tutto di venire
al signor nostro, & a lui obedire.
Quando la beata Margherita vidde
ch’andar conuiengli dinanzi al Prefetto
ogni pensier da se presto diuide
la santa croce si fece nel petto,
& quasi d’allegrezza tutta ride
& volse gliochi nel superno oggetto,
& ingenocchion si pose, & disse, o Dio,
sempre sia adimpiuto il tuo disio.
O Padre eterno signor mio clemente
non mi lasciar in questa auuersitade
allumina per modo la mia mente,
che stia constante, e forte in castitade,
o dolce Dio, chi la tua gratia sente,
è fuor di dubbio, & calamitade,
però l’Ancilla tua tra lupi, e cani
non la lasciar perir nelle lor mani.
[5v]
O dolcezza infinita, o bene eterno
la mia virginità sempremai sia
con teco padre, & dammi tal gouerno
che non mi nuoca alcuna fantasia,
o gloria eterna, o vero amor superno
la Margherita tua o bonta pia
con tutto ’l cuor ti prega a gionte mani,
che non mi lasci vincer da sti cani.
Habbi pietà di questa
meschinella,
rimasta al mondo sola del suo padre,
tu vedi ch’io sono misera orphanella,
senza custodia di mia dolce madre,
io prego te Signor per quella stella,
che te creò fra le mortale squadre,
che tu mi facci a tua voglia constante
poi ch’a Olibro conuien girme dauante.
In te è la speranza, & il mio conforto,
in te è tutto il bene, & mio diletto,
la tua bontà con tutto il cuore essorto,
altro pensier non alber a nel mio petto,
fa ch’io peruenga al tuo felice porto,
dolce signore & dammi il tuo recetto,
in questa ambustion ti piaccia darmi
l’aiuto tuo, & d’ogni affanno trarmi.
Leuata Margherita dall’oratione
andò col Cauallieria quel Prefetto,
& senza porsi in terra ingenocchione
Olibro alhora al guardò nel’aspetto,
[6r]
rispose Margherita non sai tu,
che mai seranno dal mio cuor ricisse,
l’opere sante di perfetto amore,
perche ho promesso al mio ver Creatore.
Non creder che giamai per tuoi tormenti
io abbandoni il mio signor giocondo
anzi le pene mi sarà contenti,
& sostener per lui voglio ogni pondo,
rispose Olibro, se non mi consenti
in questo dì te metterò al fondo,
rispose Margherita a quel Prefetto
ogni martir mi sarà gran diletto.
Olibro alhor con dispietato stile
comandò che l’Ancilla sia spogliata,
& poi battuta con verghe sottile
la pouerella tutta ignuda nata,
gliocchi leuò al ciel con voce humile
mentre che l’era cosi sanguinata
lei disse, o sommo Dio dammi fortezza
ch’io vinca di costor cotanta asprezza.
[Woodcut image of St. Margaret stripped and tied to a tree as she is beaten by two men holding canes]
6v:
O glorioso, & sommo Creatore
habbi pietà della mia pueritia,
prestami gratia, & tanto di valore
ch’io mantegna con teco l’honore,
& del Tirannno cessi ogni malitia,
come per me volesti patir morte,
cosi per te io stia costante, & forte.
Li Giustitieri battean Margherita,
& ella ringratiaua il sommo Iddio,
con le man gionte alla bontà infinita
rendeua laude d’ogni suo disio,
dicendo padre, questa misera vita
della tua gratia non venga in oblio,
che io possa felice con vittoria
venir constante alla tua santa gloria.
Et stando Margherita in tal martiro
molte persone con gran tenerezza
diceuan Margherita, quand’io miro,
tu perdi il fior della tua gran bellezza
vuotu andar giu nel profundo giro,
pel creder tuo, & per la tua durezza
credi ad Olibro, & consenti a sue voglie
che ti sarà felice, & prima moglie.
Vdendo ella le parole loro
disse maluagi consiglier, che dite,
sappiate che a me questo martoro,
me sonno all’alma pietre margherite
[7r]
& dimandò di che generatione
nata ella fusse, & di quale recetto,
o s’era Ancilla, o libera fanciulla
dimmelo presto, a te non costa nulla:
Rispose Margherita allegramente
libera son Prefetto, & son christiana,
hammi sposata il padre onnipotente,
qual è d’ogni virtu specchio, & fontana,
& la mia virginità humilmente,
io gli ho donata poueraetta orphana,
& mi son data a lui con tutto il cuore
& lui è mio marito, & mio signore.
Et hammi dato per mio gran diletto
per fede il segno della sancta croce,
vedendo questo il maligno Prefetto,
si volse a lei, & con superba voce,
dissse maligna dunque il tuo ricetto,
è Christo, che Giudei missono in croce,
Margherita rispose con desio
quel è il mio Creator, quel è mio Dio.
Vdendo quel Prefetto la fanciulla
subito metter la fece in pregione
oscura, & non si vedea nulla,
& Margherita Dio ne ringratione,
non estimando tal cosa vna frulla,
anzi si pose presto in oratione,
& disse signor mio dolce diletto
iscampa me dalle man del Prefetto.
[7v]
Poi disse Olibro, costa ti starai
tanto che muterai il tuo pensiero
ne di prigion giamai non vscirai,
per fin che l’almo tuo saprò per vero,
che tutte le mie voglie tu fara,
disposta in tutto al mio volere intiero
& cosi la lasciò con ira molta
pensando di adempir sua voglia stolta.
Et ritornato il Prefetto a sedere
egliera tanto nel cuore infiammato,
che non hauea in fe forza, ne potere,
hauea l’animo suo racconsolato
& non poteua l’ira sua tenere
ch’alla sua gente hebbe comandato,
che Margherita sia discarcerata
& prestamente innanzi a se menata.
[Woodcut illustration of Saint Margaret with bound hands presented before a King by three soldiers who hold her]
Et come Margherita innanzi fu
a Olibro Prefetto, & egli disse,
vuotu lasciare anchora il guo Giesu,
& far l’opere tue da lui prolisse,
[8r]
se le mie carni consumo, & diuoro
se pene eterne fien da me partire,
& a godere andrò l’eterno amore
del mio Sposo Giesu vero signore.
Et però voi amici prossimani
che voi crediate al mio Signor Giesu,
& che lasciaste i vostir Idoli vani
& crediate a colui, che per noi fu
in croce morto da Giude villani
poi suscitato la somma virtù
il terzo giorno al ciel volse salire,
perche adempiuto hauea nostro desire.
Et quel Prefetto vdendola parlare
con tanto ardire ne marauigliaua,
& prestamente la fece ligare,
tanto ch’alquanto ella suspesa staua,
& poi la carne gli facea stracciare
con grassi acuti, & Margherita oraua
pregando Dio, che la facessi forte,
insino al stremo ponto della morte.
[Woodcut of Margaret again tied to the tree and is tortured by the two men (this looks like a woodcut possibly also used for a Saint Agatha legend]
[8v]
O abbondante gratia, o grande amore
dicea l’Ancilla o splendore adorno,
risguarda padre il mio amplo dolore,
tu vedi quanti can me stan d’intorno,
difendime da tanto aspro setore,
progimi aiuto in questo estremo giorno
che questo lupo tanto aspro, & rapace
non mi tolga la morte, & la tua pace.
Porgi le mani, e volgi le luci tue,
habbi pietà della mia giouinezza
tu vedi in quanta pena, o buon Giesue:
sta nel mio corpo, e’n qua[n]ta dura asprezza,
aiutame con tua somma virtue,
si che’l martir non mi torni in grauezza,
tu vedi il corpo mio, vedi il tormento,
fa ch’io non resti del tuo lume spento.
Per le parole sue quel crudelissimo
fece assai piu accrescere il martire
a Margherita, il suo corpo bianchissimo,
batter faceua & con grassi isdruscire,
& la fanciulla col cuor ardentiissimo,
disse prefetto, segui il tuo desire
ch’ogni tormento che mi dai, & noìa
nel conspetto di Dio m’è somma gioia.
Grondaua il snague della pouerella
come l’acqua per terra quando pioue,
& quel Prefetto per non veder quella
si copria il viso, e volgea gliocchi altroue.
[9r]
& Margherita come chiara stella
dal suo pensier niente si rimoue,
anzi con voce humil chiamaua il padre,
che l’accogliesse alle sue sante quadre.
Et stato alquanto diceua il Prefetto
fanciulla, a me perche non obedisci
riuolgi il tuo pensier, e’l tuo conccetto
& credi a me perche tanto indurisci,
te hai laceto il corpo, el bianco petto
hormai questo odio in amor reuerisci
lascia ’l tuo Christo, & gli Idoli miei adora,
& viuerai felice meco anchora.
Rispose Margherita, o crudel cane
lupo affamato della carne mia
non creder ch’a tue voglie inique, etrane,
per ogni modo mai contenta sia
le pene ch eme dai a me son sane,
& ogni gran martir gloria a me sia
si che di me poi far quel ch’a te piace,
ch’ogni tua guerra in Dio m’è somma pace
Quel vero Dio che m’ha creata al mondo
mi scamperà da ogni mio martire,
& darammi la gloria, el ben giocondo,
laqual io spero con sommo desire
& tu maluagio iniquo, sitibondo
di me risfoga, io non posso perire,
però che’l sommo Dio è sempre meco
si come il tuo Macon è sempre teco.
Leg. & Orat. S. Mar. B [quire mark and title before next gathering]
[9v]
El maluagio crudele, & dispietato
tutto di rabbia, & d’ira si rodea
& Margherita molto ha minacciata,
& nuouamente batter la facea
& la serua di Dio col viso è alciato
al sommo Dio con voce humil chiedea
per compagnia Michaele, il Gabriele,
come fece Thobia il Raphaele.
O Re delli Re, o sommo Creatore
si come liberasti alla fornace
gli tre fanciulli, ch’eran nell’ardore,
cosi caua hoggi me di contumace,
soccorri me, o dolce mio signore,
come facesti il giouinetto audace,
Daniele dalla bocca de gli Leoni
se giuste son le mie orationi.
Poi che’l Prefetto vidde Margherita
stare alla voglia sua tanto ostinata,
quasi per disperato se partita,
& comandò che fusse incarcerata,
disciolta fu la fanciulla polita,
& fu nella pregion tosto menata
laquale era profunda, & molto oscura,
ch’a meza state v’era gran freddura.
Et come Margherita intrò in pregione,
si fece il segno della santa croce
poi volse gliocchi con gran diuotione
al ciel, ,& si dicea con humil voce,
[10r]
o sommo Dio nostra redentione
dispergitor d’ogni sentenza attroce,
fonte pso che le gratie esaude
io rendo sempre a te infinite laude.
Vn c’hauea nome Theottimo giusto,
& la Baila che fu di Margherita
hauendo il cuor di doglia ognun combussto
ad vna fenestrellafer saglita,
fuor del palazzo del misero robusto
doue che staua quell’alma gradita,
& missoni ad vdir la pouerella,
che con pietosa voce a Dio fauella.
[ Woodcut image of Margaret imprisoned and praying; her wetnurse (baila) appears at the window of her cell carrying her distaff and a textile]
Diceua Margherita, o sommo Dio
che’l ciel creasti, & tutti li elementi,
la serua tua non mette in oblio,
& che nemici tua non sian contenti
fammi constatne, & forte nel desio,
ch’io vinca del nemico i suoi tormeti,
io son de carne come l’altre humana
soccorri me, come Samaritana.
B 2
[10 v]
O Creator che l’vniuerso reggi,
& desti lo splendor ad ogni stella
l’aduersità del mio corpo correggi,
pouera abbandonata, & meschinella
per gratia tel dimando, & non per leggi,
ch’a me respiri gratia come a quella,
che fu si grata a tua virtù serena
santa verace Maria Maddalena.
Aiutame Signor, come facesti
a tuoi fideli Simone, & Tadeo,
& come gratia tanta concedesti
al Vangelista Philippo, & Matteo,
& come lume, & splendore tu desti
a quel Longino perfido giudeo
che con la lancia te ferì il costato,
cosi me dal nemico habbia saluato.
Et mentre ch’ella staua in oratione
col cuor diuoto humilmente a Dio,
vscì da l’vn de canti vn gran dragone
feroce molto, indomito, & restio,
& verso Margherita s’inuione,
con fiero sguardo, & de bocca gli vscio
fiamma di fuoco, & solfo puzzolente,
credendo Margherita trar di mente.
Gli occhi balestra, & menaua la coda
& con la lingua forte zuffolando,
& rugge, & stride, & la coda rannoda,
alla fanciulla si venne accostando,
[11r]
& di gran rabbia par tutto si roda
& vn serpente lo venia nodando
al collo, & gli occhi gran lume gittaua
che tutta la pregione alluminaua.
Quando la beata Margheria el vidde
ch’in verso lei s’era dritto, & volto,
di gran paura tuta si conquide,
ma presto al cielo hebbe leuato il volto
con humilità il suo sermon precide,
dicendo maledetto, iniquo, e stolto,
non sai tu ch’io mi vesto dello manto
del padre, & figlio, & del Spirito santo.
O sommo padre, o dolce signor degno
che disnodasti la cathena forte,
& per noi peccator sul santo legno
volesti crucifisso patir morte,
io prego te per quel petto benegno,
che te allattò nelle mondane forte,
c’hoggi me scampi de la fiamma ardente,
da questo drago, & dal fiero serpente.
O dolce Giesu mio padre, & signore
che descendesti dalla deitade
per noi salvar con tanto grande amore,
& trarti della eterna oscuritade
guardami padre, & sia mio difensore
da questa bestia de grande iniquitade,
laquale io veggio & che m’è qui dauante,
ch’io non perisca all’opere tue sante.
B 3
[11v]
Staua l’Aneilla in sua stabilita|
tutta diuota in santa oratione
& mentre ch’era in tanta humilita
co[n] gliochi al cielo, e in terra ingenochione
si mosse l’horribile con malignita
quel drago quasi per disperatione,
la gola aperse, & santa Margherita,
con gran ferocità l’hebbe ingiottita.
[Woodcut of the dragon devouring Margherita; a soldier sits outside her cell]
E quando questa vergine poncella
nel ventre fu di quel drago feroce
hebbe ricorso alla sua santa stella
pregando inginocchion con humil voce,
che la diffenda dalla besta fella,
dapoi si fece il segno della croce
come signata fu di segno tale
scoppiò la bestia, & non li fece male.
Vscì dal corpo putrido, & setente
l’Ancilla alhor con vna croce in mano
& tanto bella splendida, & lucente,
che celeste parea, non corpo humano,
[12r]
macula alcuna il suo corpo non sente
si che tanto misterio non fu inuano,
quanto vscita fuor del ventre sue
con molta humilità laudò Giesue.
Dicendo Creator, che me creasti
& a tua simiglianza mi facesti,
gratie non posso dir, quante a te basti,
spendore, & gloria de regni celesti,
conserua i membri miei pudichi, & casti,
si che macula alcuna in me non resti
come hai fatto di me fino al presente,
cosi te prego sia il tempo seguente.
[Woodcut of Margaret with cross and demons behind]
Et ringratiato c’hebbe il sommo Dio
da l’altra parte si venne volgendo
& vidde vn diauol maledetto & rio
nero ligato per suo vilipendo
veduto Margherita quel restio,
hebbe paura tutta impallidendo,
ma prestamente hebbe la mente volta,
a Dio con oration si fu raccolta
B 4
[12v]
Et disse, io laudo te sommo signore
gloricato sia il tuo santo nome
con la virtù del tuo chiaro splendore
m’hai liberata & queste bestie dome,
cosi mantiemmi nel tuo santo amore
ch’io non perda la via, e’l dolce pome
de la tua gratia signor mio pietoso,
& venga a possedere il tuo riposo.
Gratie infinite signor mio ti rendo
che m’hai mostrato la tua gran potenza
io laudo te signor, io te comendo
io te ringratio de la tua clemenza,
per quant’io posso nel mio cuor e’ntende,
mi dono a te, deh non dar timenza,
ma fa che sempre tua real insegna
sia sopra me, & fammi del ciel degna.
Fornita c’hebbe la vergine beata
la sua deuota, & santa oratione,
il diauolo con la testa humiliata
a Margherita venne, e s’inchinone,
& humilmente gli ha la man toccata,
& disse, morto è il mio fratel Ruffone
bastiti Margherita quel c’hai fatto
che mai piu riceuemmo simil atto.
Io te mandai Ruffone mio fratello
& prese di dragon similtudine,
per deuorarti dentro al suo budello,
ma la tua somma, & gran masuetudine
[13r]
con la gratia di Dio a noi ribello,
vinta hai la guerra, & sei in altitudine,
& per virtù del sommo è condannato
a morte el mio fratello, & m’è ligato.
[Repetition of Woodcut image from 12r of Margaret with cross and demons behind]
Alhora la beata Margherita il prese
si come so piacer del sommo Dio
con le sue mani in terra lo distese
de lui facendo tutto il suo desio
o gratia santa, che in costei discese,
o quanto fusti a lei humile, & pio
giusto signor che il nemico infernale,
fu sottoposto a sua virtù reale.
Et saltogli adosso Margherita
ingenocchion adoraua il Creatore,
dicendo sommo Dio bontà infinita,
fonte pietoso di perfetto amore
si come la tua gloria è stabilita
nel ciel, oue l’Angelico splendore,
per tua misericordia, e gran pietade
conserua in te a virginitade.
[13v]
Et mentre che dice queste parole
nella carcere apparue vn gran splendore,
come di chiara stella, & viuo sole,
di gran suauità, & sommo odore
disceso giu delle diuine scole,
& vna croce ou’era il Creator
colui che sue promesse mai non manca
& in sua voce vna columba bianca.
Questa columba lucida bianchissima
parlò a Margherita, & cosi disse,
martire sei del tuo corpo mondissima,
in gratia di colui, che in croce fisse,
apparecchiata t’è la gloria altissima,
& l’opre tue in Dio non son prolisse,
hai meritato nel santo martirio
la palma, & gloria del superno impirio.
Dalle vergine in ciel sei aspettata,
& gli Angeli canton per te melodia,
& la corona t’è apparecchiata
& festa sanno l’alte hierarchie
tanto la somma gratia hai meritata
ch’a te soon volte con le menti pie
&¦ cantongloria al padre al spirito, & figlio
che t’hanno eletta dal diuin consiglio.
Et Margherita alhor con pura mente
gratie rendeua a Dio d’ogni suo bene
& si diceua signo mio clemente
laudatae sian le tue luci serene,
[14r]
poi disse a quel nimico fraudolente,
che se tornasse nelle infernal pene,
vdito c’hebbe tal comandamento
dauanti gli disparue in vn momento.
Sentendo alhor Olibro Prefetto
si come Margherita era campata
dalla bocca del drago maledetto,
diuenne la sua mente stupefatta,
& gran dolor sentì dentro al suo petto,
& comandò ch’a lui fusse menata
la beata Margherita di presente
& fatto fu, che venne immantinente.
Era dinanzi a lui gente infinita
de la città dle contado, & distretto
per vedere la beata Margherita
quel che dicuea dinanzi al prefetto,
& gionta innanzi a lui con faccia ardita
non si vedea in lei alcun difetto
& ogni gente s’è marauigliata,
si come ell’era dal drago scampata.
[Woodcut of Margaret sitting and spinning on an distaff, approached by aa man and the king]
[14v]
Et gionta Margherita a lui dauante
la risguardoe & parlar feroce,
disse, vuotu anchora esser constante
a me, lasciando quel che morì in croce,
hoggi conuien che tu muti sembiante,
o morir te farò misero, e attroce,
alhora rispose Margherita forte,
Olibro can io non temo la morte.
Et questa vita anchor che me presente
niente curo, ne de tuoi tormenti,
però che’l giusto Dio padre clemente
non lascia mai perire i suoi seruenti,
si ch’io non curo te, ne la tua gente,
però di me fa tutti i tuoi contenti
fammi pur tormentar in caldo, e in gielo.
che’l mal che mi farai, sia gloria in cielo.
Ma tu crudele, & perfido tiranno
in questo mondo male auenturato,
che vedi apertamente il tuo gran danno
perche all’inferno te ne vai dannato
vedi i tormenti tuoi che fatto m’hanno
venire in gratia del padre beato
& tu iniquo fraudolente, & tristo,
disperger credila fede di Christo.
Guarda quanti miracoli ha mostrati,
in me ne poi vedere sperienza
quanti tormenti, & martir tu m’hai dati
m’ha fatto hauer di Dio piu conosocenza,
[15r]
tu vedi i membri miei piu delicati,
che siano stati anchora a tua presenza,
& per virtù di Dio vinto ho il dragone,
che m’inghiottì nella scura pregione.
Et tu perfido cane il tuo peccato
non riconosci, pien d’iniquitade,
perche non torni a Dio padre beato,
qual è somma giustitia, & caritade,
d’ogni tormento lui m’ha liberato
per dimostarti la sua gran pietade,
& tu fellone anchor non ti sei volto,
ch’a te medemo il ben eterno hai tolto.
Lascia la legge tua, & l’Idolatria
& torna a Christo padre onnipotente,
che libero te farà nella sua patria,
& con beati in ciel serai godente,
lascia la rabbia tua, & la lupari,
lascia il veleno, & l’odio puzzolente,
che porci contra a Dio dolce signore
& torna a lui mendando il tuo errore.
Poi che tu vedi la sua gran potenza
perche non cessi il viuer tuo mondano,
tu vedi quanto amor, quanta clemenza
m’ha dimostrato il mio Dio soprano
per darti lume, & vera cognoscenza,
che gliè signor pietoso, tanto huano
che quando vn peccatore a lui ritorna
di corona reale in ciel l’adorna.
[15v]
Vdendo quel Prefetto la beata
al Giustitier subito comandoe
che la fanciulla sia tosto spogliata
delle sue vesti, & cosi seguitoe
poi comandò ch’ella fusse ligata
sospesa in aria, & anchor posoe,
che volse Margherita s’incendesse,
con verghe ardente in olio che bollosse.
[Woodcut image reused from 6r of St. Margaret stripped and tied to a tree as she is beaten by two men holding canes; note* the image better fits the description of the scene here]
Essendo Margherita in tal martire
si volse verso il ciel deuotamente,
& disse signor mio non impedire
questo martir, che mi fa l’aspra gente
si che’l martirio mio sia da gradire
nel tuo cospetto, assai iu degnamente,
che non sarebbe signor giusto, & pio,
ma sempre sia pur fatto il tuo disio.
Veduto Olibro maligno prefetto,
che Margerita il martir non curaua,
n’hauea nel suo cuor tanto dispetto,
che poco men che non si disepraua,
[16r]
& comandò come huom fuor d’intelletto,
come colui, che l’ira lo guidaua
che sia trouato presto vn gran vassello
& d’acqua, e pece poi sia impito quello.
Et poi quando bolliua fortemente
a Margherita fu le man ligate,
& fu gittata nel vaso bogliente,
onde a Giesu con le luci voltate
con humilitade assai diuotamente,
incominciò del ciel sante, & beate
porgete aiuto a me, ch’io non perisca
in questo auuersità, anzi horifica.
Dicendo Dio, che regni in vita eterna
disnoda, & spezza questi aspri ligami,
acciò che la tua gloria alta, superna
per me laudata sia, & questi lami
siano scoperti alla tua lucerna
si ch’io per sempre mai tue virtù brami
& dammi tanta fora, & tal virtute
ch’io gionga al porto della tua salute.
Fa che questa acqua dolce mio signore
in cambio si de l’acqua del battesimo
& questa pece sia vero liquore,
& bagno santo, nelqual io mi cresimo,
conserua nel mio cuor quel santo amoer,
c’hauesti padre nel tuo millesimo,
quando venisti alla incarnatione,
al mondo, & dare a noi redentione.
[16v]
O vero Iddio, specchio de mortali
o dolce Giesu mio virtù serena
con quel amor risguarda i miei gran mali
che tu facessi a Maria Maddalena,
non riguardare alle mie carni frali,
anzi fa l’alma mia di gratia piena,
& dammi lume di splendore, & vista che in grado sia a te, come fu Battista.
Non prima hebbe fatta l’oratione,
che si sentì vn tremor grandissimo,
che gran paura n’hebbon le persone,
ch’eron presenti a quel corpo santissimo,
pieni d’humilitade, & contritione,
& eraui presente il crudelissimo,
Olibro che gli fa spesso remiro,
studiando che li desino il martiro.
[Woodcut image of Margaret being submerged in a tub of boiling water by two soldiers as the king watches on from a balcony; the dove of the Holy Spirit appears overhead]
Doppo il tremoto vna columba bianca
venne, & tene in becco vna corona,
& alla martirella ardita, & franca,
la pose in capo, come’l libro sona,
gia
[17r]
gia non pareua del martirio stanca,
anzi era allegra, & bella sua persona,
& in questo ponto ogni legame sciolto
si fu, & lei vscì con lieto volto.
Vscita Margherita del vascello
come vna stella tutta relucente,
macula allcuna nel suo corpo bello
non si veduea, o di martir niente,
& vedendo quel corpo tanato isnello
fece marauigliar ciascuna gente
& hauendo preseruata sua bellezza
molti piangeuon per la tenerezza.
Et Margherita ringratiò il Signore
con humiltà, & quanto ella potea,
& la Columba ocn superno amore
alla beata martire dicea,
tua gloriosa piena de splendore,
la diuina salute in te recrea,
& sei nel suo conspetto luminosa,
però martire in pace i riposa.
Gl i Angeli Cherubini, & tutti gli Throni
nel ciel con gaudio ciaschedun ti aspetta,
gli Potestati, & le Dominationi,
Vergini, Seraphini, & ogni fetta,
esaudite son tue orationi,
perc’hai la vita tua si ben corretta,
c’hai meritato di salire a quella
gloria del ciel, come incnente stella.
Leg. Orat. S. Mar. C
[17v]
Et veduto el miracolo eminente
gente infinita c’hauea d’intorno
tornaro a Christo padre onnipotente
signor del ciel Imperador adorno
veduto questo il Prefetto dolente,
in beffe se ’l reccò, & molto scorno
& quanti ne potete far pigliare
al campo Ermin gli fece decolare.
Poi fece Olibro innanzi a se venire
la beata Margherita & cosi disse,
o tu disponti a me consentire
con tutto il cuore, & con le luci fisse,
o io faroti in sul campo morire
con molto stratio vilipendio, & risse
doue quegli altri ho fatto decolare
respondi presto quel che tu voi fare.
[Reuse of Woodcut illustration from 7v of Saint Margaret with bound hands presented before a King by three soldiers who hold her]
Rispose alhora la dolce Margherita
di me Prefetto fa quel che te piace,
che ho con tutto ’l cuor mia alma vnita
con Giesu Christo mio signor verace
[18r]
se l’anima dal corpo si è partita
andranne in ciel alla sua gloria, & pace,
si che di me poi far tutta tua voglia,
ch’io non ti curo il valor d’vna foglia.
Alho
ra [misprint] Olibro presto hebbe chiamato
Masco, che nome hauea il giustitiere,
& comandò che gli hauesse menato
Margherita, con tutto il suo potere,
allo campo d’Ermin senza altro piato,
& come a gli altri facesse il douere,
alhora il giustitier con molta fretta
al campo menò`questa benedetta.
Et gionta Margherita al luoco detto,
in terra si gettaua ingenocc[h]ione,
a Masco chiese con benigno aspetto
de dir, se li piacesse vna oratione,
al suo Dio nobile, & perfetto,
a cui rispose con dolce sermone,
& disse a Margherita che dicesse
ch’era contento di ciò che gli piacesse.
Alhor con humiltà cominciò a dire
la gratiosa Margherita santa,
o giusto Iddio che volesti venire
a resultar nostra maligna pianta:
per noi in croce volesti morire,
si come aperto la tua Chiesa canta,
& liberasti noi padre superno
dalla feroce pena dell inferno.
C 3 [should be 2?]
[18v]
Al sole a tutto il ciel desti splendore
ad ogni segno termine, & misura,
& le fiammelle dell’ardente amore,
mostraua noi per Trinità in figura,
quattro elementi nel posteriore
desti al gouerno l’humana natura,
& si co e ? e ogni cosa fu perfetta
cosi l’anima mia sia teco eletta.
Io ti prego Signor con deuotione
che a ciascun che mai sentirà dire,
ouer dirà la mia gran passione,
perdonato gli sia il suo fallire
hauendo hauuto in se contritione,
ne da ria morte non posso perire,
& chi m’harà nel vuor con pura mente,
d’ogni sua auuersità ne sia gaudente,
Anchor te prego singor mio giocondo,
per quel feruente amor, qual tu portasti
alla tua madre, quando in questo mondo
nel suo benigno corpo t’incarnasti,
che scampi, & guardi da ogni rio pondo,
& fa li sensi suoi pudichi, & casti
a chiunque in casa sua con diuotione
scritto tenirà la mia oratione.
Et prego te signor con tutto il cuore
se alcuna donna sia nel partorire,
non senta nel suo parto alcun dolore,
& mai per gratia tua posso perire,
19r:
con la mente pura, & con buon cuore
l’historia mia adosso si fa dire,
e in quella casa doue scritta sia
alcun di lor mai caschi in malattia.
Con gran tremotto venne a Margherita
vna Colomba bianca, & fauellogli,
si come piacque alla bontà infinita,
& vna croce d’oro in man postogli,
& disse, hoggi con Christo sei vnita,
martire Ancilla, & questa croce togli
laquale è stata tua redentione,
nel gran martirio, & nella passione.
Et tutte le tue sante oratione
sono esaudite nel diuin conspetto,
& sei ripiena di benedittione,
dal padre eterno giusto, & benedetto,
con tutte quante le sante religione,
ha nel suo curoe il tuo spirito eletto,
l’Angelo suo son, & vuoti annonciare
la morte, & l’alma tua nel ciel portare.
Alhora Margherita, che oraua
la gente risguardò che gliera intorno
& humilmente in tal modo parlaua,
o tutti voi che siate in questo storno
padri, & madri, & sorelle trattaua,
vi prego ch’a Giesu signore adorno
tornate con la mente, e tutto ’l cuore,
ch’egli è somma giustitia, & pien d’amore.
C 3
[19v]
Et diede a lor molti ammaestramenti
della fede di Christo benedetto
pregando tutti che fusseno contenti
d’hauer Giesu per suo Signor eletto,
& disse a loro, vedete i miei tormenti
che mi fanno salire al ben perfetto,
& per credere a lui io son saluata
con molta gratia andrò nel ciel beata.
Et poi c’hebbe finita l’oratione
Masco chiamò, qual era giustitiere,
& si gli disse, egliè questa ragione,
che tu facci di me il tuo piacere,
che’l soprastar non ti desse cagione,
che’l tuo signor n’hauesse dispiacere
rispose il giustieri con humil dire,
la tua persona non voglio impedire.
Però ch’io ho chiaramente veduto
ch tu hai Christo per tua compagnia,
rispose Margherita egliè douuto,
che facci quel che’l tuo signor disia,
hor fa che’l suo voler sia adimpiuto,
& obedisci la sua signoria,
se tu non la facessi, ello sarebbe,
vn’altro, & sue voglie seguirrebbe.
Onde io te prego che tu sia contento,
& io pregarò Dio che te perdone,
rispose Masco per comandamento
io lo farò, & non per lesione,
[20r]
Prese la spada con gran leuimento
sendo la santa posta ingenocchione
scusa pigliaua a Dio di tal partita,
& tagliò il capo a santa Margherita.
[Woodcut of beheading of Margherita with her head on the ground before her and a cross hovering abobve her ahnds, which are clasped in praeyr; above there two angels hold an image of the saint kneeling in prayer]
Mentre l’officio suo fa’ giustitiere
dieceua, o soomo Dio nel suo parlare
questo peccato io no’l fo volentiere,
deh vogli il mio fallo signor perdonare,
& fatto intieramente il suo mestiere,
allato cadde al corpo singulare,
& chiunque si trouò nel ditto lato,
pareua stupefatto, & dissensato
Veggiendone quella anima portare
da gli Angeli nel santo paradiso
& non poteuon niente parlare,
ognuno staua che pareua conquiso
Dio per gratia al corpo fece fare
miracoli ininiti assai improuiso
v’andorno ciechi sordi e ammutolati
& molti attratti furon liberati.
C 4
[20v]
Indemionati anchor v’andorno assai
& d’altre molte ragion malattie,
& liberati furon sempermai
cosi fa hoggi com il primo die,
& guarion de tutti gli lo guai,
color ch’andoron per diritte vie,
& finalmente il corpo fu portato
da gli Angeli nell’aria imbalsemato.
Sentuasi vn canto si dolce, & suaue,
che dir non lo saprebbe humana gente,
non so si dolce cantoche disse Aue,
quanto era questo pietoso, & clemente
tanta allegrezza nel cuor ciascuno have,
che quasi d’allegrezza vscin di mente
& molta gente ne fu che tornoe
a Giesu Christo, & poi si battizoe.
Alhora vn che fu de Santa vita,
Theottimo chiamato dalla gente,
sendo dal mondo la santa partita,
fu ne suoi anni molto diligente,
che ogni sua reliquia elgi hebbe vnita
& nella terra le portò presente
a casa d’vna donna in santa pace
la quale per nome era dett Sitace.
Theottimo fu quel che riueloe
la battaglia che fece col dragone
nella pregione, & come che scoppioe,
per la sua santa, & degna oratione,
[21r]
per vna fenestrella, onde guardoe,
ne pote dar vera cognitione,
qual fu piacer di Dio, & per suo amore
ci guardi, e scampi da ogni dolore.
Hor qui finisce la leggiadra historia
della deuota martire di Christo
che superchiò il nemico con vittoria
el superbo Prefetto iniquo, e tristo,
& col solenne, & triomphante gloria,
del celestiale Imperio fece acquisto,
& fu nella fede di costante, & forte,
che morendo al martir, vinse la morte.
O tu Lettor, che brami la legenda
hauer di questa Vergine perfetta,
pregoti che con fede tu la prenda,
& tienla in casa come cosa eltta,
acciò che male alcun mai non t’offenda,
perche da Dio del ciel fu benedetta,
se nel parto tua donna è in periglio,
meglior medico qui, non te consiglio.
IL FINE
[21v]
Oratione de santa Margherita, laquale se die dire sopra del parto, & non sapendo leg-gere farsela leggere, & non hauen-do per chi mettersela adosso con divotione, Dica sette pater nostri, & sette Aue Ma-rie in laude della madre de gratia, & subito partorirà sen-za pericolo
[Woodcut of Birth scene with a mother and midwife holding the baby with an angel appearing with a cross and making a sign of benediction]
Ave stella radiosa
Solis luce clariror,
Margherita preciosa
Gemmis auro carior
Virgo carne generosa
Fide superabilior,
Passione gloriaosa
Meritis prestantior
Nobis mater gratiosa,
Patrona clementior,
Sis ad regna guadrosa
Semita securior.
Amen.
[22r]
¶Versus.
Diffusa est gratia in labiis tuis. Respon.
Propterea benedixit te deus in eternum.
¶ An[tiphon]a. beate Margherite virginis.
O margherita cȩlorum virgo sacrata iam con scendisti suauissima viƈtima Christi. Ora pro nobis virtus crescat amoris. Ver. Specie tua & pulchritudine tua. Res. Intende prospere procede, & regn. Oratio
DEus qui beatam Margheritam virginem hodierna die ad cȩlos per martyrii palmam peruenire fecisti, concede propitius, vt eius exempla sequente ad te peruenire merea mur. Per Christum domium nostrum.
¶ Oratio
OMnipotens & mitissime deus, te humi-liter imploro, vt me miserum peccatotem. N. non permittas perire propter peccata mea, quia tua creatura sum, sed per gratiam sanƈti spiritus & per intercessionem sanƈtissi-me dei genetricis virginis Mariae, & per ora-tionem beatissime Margherite virginis & martris tuae, concede mihi spacium viuendi, & peccata mea plangendi vt ante diem exitus mei per veram contritionem & puram confessionem, ti i omnipotenti deo placere me-reamur. Per Christum dominum nostrum. Amen.
[22v]
Capitolo in laude della Madonna, da impetrare ogni licita gratia, che la per-sona dimandarà.
AVe Maria figliuola de colui
che di nulla se il tutto, & con sua morte
eterna vita diede a tutti nui
Aue alma Dea della superna corte
che portasti nel ventre casto, & santo
quel che ci aperse le celeste porte.
Aue de castitade pregio, & vanto
che consentendo al noncio de Gabriele
saluasti a vn ponto il mondo tutto quanto.
Aue tranquillo mar de latte, & mele
ilqual solca felice il Nauicante,
ch’a te riuolge sue squarciate vele,
Aue luce diuina corruscante,
che ciascun che ti elegge per sua guida
tu’l fai herede de tue gratie tante,
Aue Ancilla di Dio verace, & fida,
soccorso di qualunque humil ti chiede,
celeste albergo, in che ogni ben si annida.
Aue vnico spettacolo di fede,
da laquale tutto quel nasce, e deriua,
che in ciel si sente, e che qua giu si vede.
Aue d’ogni virtù fontana viua
che chi te segue con la mente intiera,
al vero porto de salute arriua.
Aue speranza stabile, e sinciera
candido giglio, e redolente rosa,
intaƈta pura, preciosa, e vera.
[23r]
Aue Dea sacra, diua, & gloriosa,
coronata di stelle, & della luce,
di sol vestita, santa, & luminosa.
Aue candida Aurora, che ne adduce,
giorno si ameno, dilettoso, e chiaro,
che quello a vn sempiterno ci conduce.
Aue lume di fede eccelso, & raro,
anzi ferma colona che sostiene
qualunque viue in dubbio sato amaro
Aue piena infinita, che souuiene
in vita, & nella fine ogni afflitta alma
diffende, & guarda da l’infernal pene.
Aue d’ogni beltade, e virtù palma
essempio, specchio, norma, porto, e via
della gloria immortal celeste, & alma.
Aue vergine pura santa, & pia
del secolo vesillo pace, & vita,
& splendor d’ogni eccelsa Gierarchia.
Aue salute, & carità infinita,
somma bontade, & sempiterno amore,
Dea sopra ogn’altra, e in ciel gradita.
Se giusto prego mai ti scaldò il cuore,
hor te accenda cotesto, che pentito
se alcun mai fu, son io quel d’ogni errore.
Et veggendomi gionto a rio partito
riccoro a te con interno & humil pianto,
pregando, com’io vengo a te contrito,
Cosi raccogli me sotto il tuo bel manto.
IL FINE.
[23v]
[Printer’s mark of Faith in a quatrefoil holding a large cross with the word FEDE inscribed in one arm and a chalice with the Eucharits in the other hand; around the frame the words RIBELLO SENZA DIME LHVOM FASSI]
In Venetia, per Francesco de Tomaso di Salò e compagni, in Frezzaria, al segno della Fede.