La devota historia et oratione de Santo Roccho.
Item
Title
La devota historia et oratione de Santo Roccho.
Printed Prayers Cat. Number
PP216
Date
15--
Language
Italian
Format
[4] c.; 8°
Impronta/Fingerprint
dodo o,se iose ioe, (C) 15.. (Q)
Repository (Rights Holder)
Biblioteca Apostolica Vaticana (Vatican City - Rome)
Repository Call Number
Stamp.Cappon.V.686(int.34)
Repository Catalog Link
Edit16/ISTC/USTC Number
Edit16 CNCE 50650
USTC No. 762528
Edit16/ISTC/USTC Permalink or URL
Note
-not paginated but starts on 210 of compilatio
- **Similar to Alessandrina example, but different final prayer and some changed words and spellings throughout as well as an added rubric
- **Similar to Alessandrina example, but different final prayer and some changed words and spellings throughout as well as an added rubric
Subject & Keywords
Saint Roch
San Rocco
Object Type
chapbook
pamphlet
opuscolo
Medium
Illustrations
content
(1v/A1v)
[Woodcut of St Roch with pilgrim’s staff next to a praying man on ground]
Ricorro al tuo aiuto eterno Iddio
come servo fidel con humil core
però che senza quello el voler mio
non harebbe da se nissun valore
donami gratia secondo il desio {?smudged}
che possa dire a tue laude & honore
diuotamente a tutte le persone
di Santo Rocco la sua oratione
Hora io priego ciascuna creatur
che ascoli le parole volentieri
trovasi come parla la Scrittura
che Santo Rocco fu da Mompollieri
possente di ricchezze oltra misura
& figliuolo d’un degno Cavalieri
Signor di Mompolier messer Giovanni
essendo Rocco in eta di cinque anni
Cominciò con digiuni & penitentia
a servire a Dio con humil core
facendo al corpo suo grande astinentia,
& di dodici anni piacque al Creatore
chel padre suo facesse dipartentia,
di questa vita e gionse a l’ultime hore
a Rocco suo figliuol che dispnsasse
molto thesoro & per Dio lo donasse
(2r/A2r)
Ogni sustanza de ben temporali
Rocco donò che no si lassò nulla
a chiese, a monasterij, & hospitali
a vedove e doto qualche fanciulla
sol per fugir i piacer sensuali
non si lassando il valor d’una frulla.
poi con la tascha, bordone, e cappello.
si come Perllegrin si parti quello.
Di suo paese pur secreamente
accattando va per tutte le contrade,
& cosi capitò ad Acqua Pendente
ch’er di morbo in grande adversitade,
essendo Rocco a un spedal presente,
e chiedendo per Dio la charitade
lo spedaligno li dette licentia
dicendo fuggi la gran pestilentia.
Ma immediate Rocco gli rispose,
non dubitar che col sommo desio
partecipe sarò a tutte le cose
e a t al governo per l’amor di Dio
e finalmente el suo voleer dispose
Rocco lo spedaligno giusto e pio,
in cotal loco Rocco dimorando
tutti l’infermi veniva sanando
(2v/A2 v)
mentre che li amorbati governava
con charità e con perfetto amore
col segno della croce li sanava,
nel nome de Iesu vero Signore
& cosi quella terra liberava,
& poi si diparti con gran fervore,
pelegrinando quanto la via il mena,
e cosi andando fu gionto a Bolsena.
La dove il morbo faceva un gran fracasso
Rocco ne prese gran compassione
andando per la terra ad ogni passo,
sanando di quel morbo assai persone,
col segno che discaccia Sathanasso
cosi lui quella terra liberone
da si crudele e ponderosa soma
poi si parti de li & andò a Roma.
Non potrei mai dir la contritione
che Rocco dimostrò di suoi peccati,
andando a visitare con divotione
di tutto Roma li lochi beati
dal Papa egli hebbe la benedittione,
da Cardinali,Vescovi, e Prelati
& tutta Roma da morbo liberone,
poi alla citta de Rimine andone.
(3r/A3 r)
Per morbo grande ch’era con le carta
si portavan i morti a seppellire
secondo che l’autore scrive e narra
Rocco fe tutto quel morbo finire
poi si parti di li e andò a Navarra
& a Gobbio si distese a non fallire
dove era la medesima influenza
de quivi poi se nandò a Piacenza.
Dove era il morbo grand e micidiale,
Rocco li visitava con effetto,
la notte assendo lui nel hospitale,
gli apparse il morbo dormendo nel letto
la febre grande la pena lo assale,
per modo che gettava for del petto
sospiri e moggi per la passione,
che a gli altri dava gran confessione.
Lo spedaligno for l’hebbe cacciato
dello spedale stando nella via
lo spedaligno n’era biasimato
& in tal modo a tutti respondia
chel Pelegrin de fuor hauea recato
la pestilentia si crudele e ria
for della porta lo mandon soletto
ma lui se ne andò dentro in un boschetto
(3v/A3v)
In una capanella che trovone
ivi si stava e Iesu ringratiando,
& finalmente la piaga sanone
& Rocco nella terra ritornando
tutta quella da morbo liberone,
col santo segno Iddio magnificando
langelo li apparve & isse che tornasse
in suo paese, & piu non dimorasse
Cosi si diparti da quel pease
caminando fu gionto nella Magna,
& quella all’hora si era in contese
co[n] gra[n]de essercito intorno alla ca[m]pagna
el signor della terra Roccho prese
el quel va patiente & non si lagna
crede il Signor che fosse uno spione
de fatto lo fe metterer in prigione.
Renchiuso stette Rocco in una torre
cinque anni dove fe gran penitentia
& sempre con fervore a Dio ricorrre
e come piacque a l’eterna potentia,
volse quella alma dal corpo disciorre
un’Angelo amndogli alla presenza,
& disse a Rocco domanda che gratia,
tutto da Dio, & sia tua mente satia.
(4r/A4r)
Ingenocchiossi Roccho alla presentia,
Iesu per la tua santa passione,
de guarda e sampa dalla pesilentia
chi dice o farà dire questa oratione
& fosse in camin, la tua potentia
lo defenda da ogni offensione
& guradalo signor da mala morte
ricevi lalma mia nella tua corte,
Et detto questo lanima spirava
el santo corpo in terra fo disteso
in tal maniera il santo si trovava
in mezzo a doi doppier ciascuno acceso
lun dalla testa & laltro a piedi stava,
con lettere di or si ho ben compreso,
in una tavoletta era il suo nome
e di chi fu figliuolo, & chi è come.
Per le lettere doro quel signore
ben comprese che Roccho e suo nepote
& hebbe passione e gran dolore,
& a dui mani il viso si percote,
poi sepellir lo fecea grande honore
& molte genti forno sue devote,
san Roccho giusto gratioso e pio
sempre preghi per noi in cielo Dio.
IL FINE.
(4v/A4v)
DEVS, Qui es gloriosus in gloria sanctorum & cunctis ad eorum patrocinia confugientibus suae petitionis salutarcm prestas effectum concede plebi tue ut intercedente beato Roccho confessore tuo quae in eius celebritate sedeuctam ex beata languore epidi miae qua[] in suo corpore pro tui nominis gloriam passus, est sit liberata, & tuo semper nomini devota per Christum dominum nostrum. Am[en].
[Woodcut of St Roch with pilgrim’s staff next to a praying man on ground]
Ricorro al tuo aiuto eterno Iddio
come servo fidel con humil core
però che senza quello el voler mio
non harebbe da se nissun valore
donami gratia secondo il desio {?smudged}
che possa dire a tue laude & honore
diuotamente a tutte le persone
di Santo Rocco la sua oratione
Hora io priego ciascuna creatur
che ascoli le parole volentieri
trovasi come parla la Scrittura
che Santo Rocco fu da Mompollieri
possente di ricchezze oltra misura
& figliuolo d’un degno Cavalieri
Signor di Mompolier messer Giovanni
essendo Rocco in eta di cinque anni
Cominciò con digiuni & penitentia
a servire a Dio con humil core
facendo al corpo suo grande astinentia,
& di dodici anni piacque al Creatore
chel padre suo facesse dipartentia,
di questa vita e gionse a l’ultime hore
a Rocco suo figliuol che dispnsasse
molto thesoro & per Dio lo donasse
(2r/A2r)
Ogni sustanza de ben temporali
Rocco donò che no si lassò nulla
a chiese, a monasterij, & hospitali
a vedove e doto qualche fanciulla
sol per fugir i piacer sensuali
non si lassando il valor d’una frulla.
poi con la tascha, bordone, e cappello.
si come Perllegrin si parti quello.
Di suo paese pur secreamente
accattando va per tutte le contrade,
& cosi capitò ad Acqua Pendente
ch’er di morbo in grande adversitade,
essendo Rocco a un spedal presente,
e chiedendo per Dio la charitade
lo spedaligno li dette licentia
dicendo fuggi la gran pestilentia.
Ma immediate Rocco gli rispose,
non dubitar che col sommo desio
partecipe sarò a tutte le cose
e a t al governo per l’amor di Dio
e finalmente el suo voleer dispose
Rocco lo spedaligno giusto e pio,
in cotal loco Rocco dimorando
tutti l’infermi veniva sanando
(2v/A2 v)
mentre che li amorbati governava
con charità e con perfetto amore
col segno della croce li sanava,
nel nome de Iesu vero Signore
& cosi quella terra liberava,
& poi si diparti con gran fervore,
pelegrinando quanto la via il mena,
e cosi andando fu gionto a Bolsena.
La dove il morbo faceva un gran fracasso
Rocco ne prese gran compassione
andando per la terra ad ogni passo,
sanando di quel morbo assai persone,
col segno che discaccia Sathanasso
cosi lui quella terra liberone
da si crudele e ponderosa soma
poi si parti de li & andò a Roma.
Non potrei mai dir la contritione
che Rocco dimostrò di suoi peccati,
andando a visitare con divotione
di tutto Roma li lochi beati
dal Papa egli hebbe la benedittione,
da Cardinali,Vescovi, e Prelati
& tutta Roma da morbo liberone,
poi alla citta de Rimine andone.
(3r/A3 r)
Per morbo grande ch’era con le carta
si portavan i morti a seppellire
secondo che l’autore scrive e narra
Rocco fe tutto quel morbo finire
poi si parti di li e andò a Navarra
& a Gobbio si distese a non fallire
dove era la medesima influenza
de quivi poi se nandò a Piacenza.
Dove era il morbo grand e micidiale,
Rocco li visitava con effetto,
la notte assendo lui nel hospitale,
gli apparse il morbo dormendo nel letto
la febre grande la pena lo assale,
per modo che gettava for del petto
sospiri e moggi per la passione,
che a gli altri dava gran confessione.
Lo spedaligno for l’hebbe cacciato
dello spedale stando nella via
lo spedaligno n’era biasimato
& in tal modo a tutti respondia
chel Pelegrin de fuor hauea recato
la pestilentia si crudele e ria
for della porta lo mandon soletto
ma lui se ne andò dentro in un boschetto
(3v/A3v)
In una capanella che trovone
ivi si stava e Iesu ringratiando,
& finalmente la piaga sanone
& Rocco nella terra ritornando
tutta quella da morbo liberone,
col santo segno Iddio magnificando
langelo li apparve & isse che tornasse
in suo paese, & piu non dimorasse
Cosi si diparti da quel pease
caminando fu gionto nella Magna,
& quella all’hora si era in contese
co[n] gra[n]de essercito intorno alla ca[m]pagna
el signor della terra Roccho prese
el quel va patiente & non si lagna
crede il Signor che fosse uno spione
de fatto lo fe metterer in prigione.
Renchiuso stette Rocco in una torre
cinque anni dove fe gran penitentia
& sempre con fervore a Dio ricorrre
e come piacque a l’eterna potentia,
volse quella alma dal corpo disciorre
un’Angelo amndogli alla presenza,
& disse a Rocco domanda che gratia,
tutto da Dio, & sia tua mente satia.
(4r/A4r)
Ingenocchiossi Roccho alla presentia,
Iesu per la tua santa passione,
de guarda e sampa dalla pesilentia
chi dice o farà dire questa oratione
& fosse in camin, la tua potentia
lo defenda da ogni offensione
& guradalo signor da mala morte
ricevi lalma mia nella tua corte,
Et detto questo lanima spirava
el santo corpo in terra fo disteso
in tal maniera il santo si trovava
in mezzo a doi doppier ciascuno acceso
lun dalla testa & laltro a piedi stava,
con lettere di or si ho ben compreso,
in una tavoletta era il suo nome
e di chi fu figliuolo, & chi è come.
Per le lettere doro quel signore
ben comprese che Roccho e suo nepote
& hebbe passione e gran dolore,
& a dui mani il viso si percote,
poi sepellir lo fecea grande honore
& molte genti forno sue devote,
san Roccho giusto gratioso e pio
sempre preghi per noi in cielo Dio.
IL FINE.
(4v/A4v)
DEVS, Qui es gloriosus in gloria sanctorum & cunctis ad eorum patrocinia confugientibus suae petitionis salutarcm prestas effectum concede plebi tue ut intercedente beato Roccho confessore tuo quae in eius celebritate sedeuctam ex beata languore epidi miae qua[] in suo corpore pro tui nominis gloriam passus, est sit liberata, & tuo semper nomini devota per Christum dominum nostrum. Am[en].