Oratione devotissima di s. Margherita con i sette gaudij di santa Maria Maddalena.
Item
Title
Oratione devotissima di s. Margherita con i sette gaudij di santa Maria Maddalena.
Printed Prayers Cat. Number
PP214
Publication Place
Venice
Printer/Publisher
Domenico & Pietro Usci
Date
1627
Language
Italian
Latin
Format
[4] c.
8°
Impronta/Fingerprint
o,o, reta rea, e,a, (C) 15.. (Q)
Repository (Rights Holder)
Biblioteca Apostolica Vaticana (Vatican City - Rome)
Repository Call Number
Stamp.Cappon.V.685(int.20)
Repository Catalog Link
Note
Notes: "Sul frontespizio, vignetta xilografica raffigurante un episodio della vita della santa."
Subject & Keywords
Saint Margaret
Saint Mary Magdalene
Object Type
chapbook
pamphlet
opuscolo
content
[c. 1r]
ORATIONE DEVOTISSIMA, DI S. MARGHERITA:
Con i sette Gaudij di Santa Maria Maddalena.
[woodcut of Margaret being beheaded alongside an image of her imprisoned- incorporated in same woodcut]
In Venetia, Per Domenico, e Pietro Vsci. 1627
Con licenza de’ Superiori.
[c. 1v]
blank
[c. 2r]
O Dolce Madre di Giesù aita
la mia debil memoria, e l’intelletto
ch’io possa di Santa Margherita
Vergine, & Mrtir di Giesù diletto
con quanti stratij lei prese la vita
per quel Tiranno crudo, & maledetto
perche non volento ella acconsentire
al voler suo, la fece elgi morire.
La sua beltà lo fece innamorare
di Margherita Vergine pulzella,
& fecela dauanti à se menare
con intention di giacersi con ella,
& in tal modo cominciò a parlare
sei tu ancilla, o libera donzella
& lei rispose, son serua di Christo
che in Croce se di tante anime acquisto
El perfido Tiranno vdeno questo
come vn Leone cominciò a vrlare
perche li parlar di lei gli fu molesto,
& subito la fece incarcerare,
poi l’altro giorno il Tiranno e robesto
dauantia e la fece rimenare
credendo perche sia stata in prigione
che mutatta essa sia di opinione.
Ben si credeua il maluaggio Tiranno
con sue miniaccie di fargli paura,
& dentro al petto ardeua per l’affano
per la beltà di lei fuor di misura
A2 &
[c. 2v]
[printer’s error- page was folded when printed so crease shows]
& disse Margherita o quanto danno
farà d’vna si fatta creatura,
essendo morta con aspritormenti
qual tu sarai, se a me tu non consenti.
Rispose Margherita, i tuoi minacci,
non mi faranno il mio Giesù lassare
ne creder per paura tu mi facci
far che li falsi Dei vogli adorare,
anzi ti vò pregar, che tu ti spacci
di farmi pur il peggio che puoi fare,
che quanto piu crudel sarà il martirio
tanto più gaudio haurò nel Ciel Empitio.
Inteso Olimbro la fiera risposta
la fece prender subito, e legare
essendo nuda senza prender sosta
con sottil verghe la fe vergheggiare
dipoi con crudi graffi a lei s’accosta
due mangiol li per più tormentare
la membra sua, & tatno la graffiorno,
che insino all’osso la carne stracciorno.
Dipoi la se rimetter in prigione
cosi battuta, & tutta flagellata,
doue da vn canto gli apparse vn Dragone
che tutta la prigione ha illuminata
col fuoco che sbuffaua quel fellone,
& hebbe Margherita iui ingoiata
& lei col santo segno della Croce,
fece scopiar quella bestia feroce.
Per
[c. 3r]
Per la virtù del santissimo segno
vsci del ventre del fiero dragone,
senza macula alcuna, e Giesù degno ringratiaua con molta affettione,
& Olimbro scoppiaua per insdegno
non hauendo di lei compassione
perche lei non vuol gli idoli adorare,
con piu asprimatri la vuol prouare.
Portar si fè molte piastre di ferro
è in vn gran foco le fece scaldare
cioè in vn monte di carbon di cerro
& di nuouo la fe nuda spogliare
dicendo poueretta, s’io non erro
questa viuanda ti conuien gustare,
& cosi nuda fu quiui legata
& con piastre brouenti tormentata.
Et cosi stando già tutta arrostita,
& non volendo Giesù rinegare
metter la se in vna caldai bollita
& vn gran foco sotto fece fare
& ella come rosa colorita
mai non cessaua di Giesù lodare
dicendo spesso, o Dio fammi costante
per tua pietà nelle mie penetante.
Faceua Margherita in qual martire
com’ella fusse in vn bagno pretioso
lieta & gioconda con sommo desire,
sempre laudando il buon Giesù pietoso,
&
[c. 3v]
e così stando fece conuertire
gran quantità di quel poopol vitioso
quai per suo amore furno battezzati,
e tutti per Giesù pio decolati.
Et Olimbro vedendola si dura,
& che tanti tormenti non curaua
per veder se da morte era sicura
con gran tempesta e furia comandaua
su menatela via fuor delle mura,
& disse à quel che gli altri decollaua
vanne con essa, & tagliali la testa
ch’intendo di por fine a questa festa.
Et così essendo Margherita giunta
all’vltim hora con diuotione
sendo con tutto il cor in Dio assunta
diceua, essendo posta ingenocchione
o buon Giesù prima ch’io sia defunta
ti piaccia di esaudir la mia oratione
perdonami Signor ogni diffetto
che venir possa innanzi al tuo cospetto.
Et quando c’hebbe l’oration finita
l’Angel discese giù dal Ciel Empireo
dicendo la tua prece Dio à esaudita,
& dettegli la palma del Martirio
el Carnefice in quello à Margherita
tagliò la testa con vn gran sospiro,
io prego questa Vrgine beata
che’ n cielo, e’ n terrra sia nostra auuocata.
IL FINE.
Questi sono li sette Gaudij di Santa Maria Maddalena.
GAude pia Magdalena
spes salutis vitæ ena
lapsorum fiducia.
Gaude dulcis aduocata
penitendi forma data
miseris post vitia.
Gaude felix Deo grata
cui dimissa sunt peccata
speciali gratia.
Gaude lotrix pedum Christi
a quo sancta meruisti
amoris in signia.
Gaude priuis digna frui
visu Redemportis tui
in coelesti gloria.
Gaudequæ septenis horis
esab antro micta horis
ad coeli fastigia.
Gaude quæ non sublimaris
& cum Christo gloriaris
in celesti curia.
Fasi nos hic penitere,
vt post mortem lucis veræ
fortiamur gaudia.
V. Dimissa sunt ei peccata multa.
R. Quoniam dilexi multum.
IL FINE.
ORATIONE DEVOTISSIMA, DI S. MARGHERITA:
Con i sette Gaudij di Santa Maria Maddalena.
[woodcut of Margaret being beheaded alongside an image of her imprisoned- incorporated in same woodcut]
In Venetia, Per Domenico, e Pietro Vsci. 1627
Con licenza de’ Superiori.
[c. 1v]
blank
[c. 2r]
O Dolce Madre di Giesù aita
la mia debil memoria, e l’intelletto
ch’io possa di Santa Margherita
Vergine, & Mrtir di Giesù diletto
con quanti stratij lei prese la vita
per quel Tiranno crudo, & maledetto
perche non volento ella acconsentire
al voler suo, la fece elgi morire.
La sua beltà lo fece innamorare
di Margherita Vergine pulzella,
& fecela dauanti à se menare
con intention di giacersi con ella,
& in tal modo cominciò a parlare
sei tu ancilla, o libera donzella
& lei rispose, son serua di Christo
che in Croce se di tante anime acquisto
El perfido Tiranno vdeno questo
come vn Leone cominciò a vrlare
perche li parlar di lei gli fu molesto,
& subito la fece incarcerare,
poi l’altro giorno il Tiranno e robesto
dauantia e la fece rimenare
credendo perche sia stata in prigione
che mutatta essa sia di opinione.
Ben si credeua il maluaggio Tiranno
con sue miniaccie di fargli paura,
& dentro al petto ardeua per l’affano
per la beltà di lei fuor di misura
A2 &
[c. 2v]
[printer’s error- page was folded when printed so crease shows]
& disse Margherita o quanto danno
farà d’vna si fatta creatura,
essendo morta con aspritormenti
qual tu sarai, se a me tu non consenti.
Rispose Margherita, i tuoi minacci,
non mi faranno il mio Giesù lassare
ne creder per paura tu mi facci
far che li falsi Dei vogli adorare,
anzi ti vò pregar, che tu ti spacci
di farmi pur il peggio che puoi fare,
che quanto piu crudel sarà il martirio
tanto più gaudio haurò nel Ciel Empitio.
Inteso Olimbro la fiera risposta
la fece prender subito, e legare
essendo nuda senza prender sosta
con sottil verghe la fe vergheggiare
dipoi con crudi graffi a lei s’accosta
due mangiol li per più tormentare
la membra sua, & tatno la graffiorno,
che insino all’osso la carne stracciorno.
Dipoi la se rimetter in prigione
cosi battuta, & tutta flagellata,
doue da vn canto gli apparse vn Dragone
che tutta la prigione ha illuminata
col fuoco che sbuffaua quel fellone,
& hebbe Margherita iui ingoiata
& lei col santo segno della Croce,
fece scopiar quella bestia feroce.
Per
[c. 3r]
Per la virtù del santissimo segno
vsci del ventre del fiero dragone,
senza macula alcuna, e Giesù degno ringratiaua con molta affettione,
& Olimbro scoppiaua per insdegno
non hauendo di lei compassione
perche lei non vuol gli idoli adorare,
con piu asprimatri la vuol prouare.
Portar si fè molte piastre di ferro
è in vn gran foco le fece scaldare
cioè in vn monte di carbon di cerro
& di nuouo la fe nuda spogliare
dicendo poueretta, s’io non erro
questa viuanda ti conuien gustare,
& cosi nuda fu quiui legata
& con piastre brouenti tormentata.
Et cosi stando già tutta arrostita,
& non volendo Giesù rinegare
metter la se in vna caldai bollita
& vn gran foco sotto fece fare
& ella come rosa colorita
mai non cessaua di Giesù lodare
dicendo spesso, o Dio fammi costante
per tua pietà nelle mie penetante.
Faceua Margherita in qual martire
com’ella fusse in vn bagno pretioso
lieta & gioconda con sommo desire,
sempre laudando il buon Giesù pietoso,
&
[c. 3v]
e così stando fece conuertire
gran quantità di quel poopol vitioso
quai per suo amore furno battezzati,
e tutti per Giesù pio decolati.
Et Olimbro vedendola si dura,
& che tanti tormenti non curaua
per veder se da morte era sicura
con gran tempesta e furia comandaua
su menatela via fuor delle mura,
& disse à quel che gli altri decollaua
vanne con essa, & tagliali la testa
ch’intendo di por fine a questa festa.
Et così essendo Margherita giunta
all’vltim hora con diuotione
sendo con tutto il cor in Dio assunta
diceua, essendo posta ingenocchione
o buon Giesù prima ch’io sia defunta
ti piaccia di esaudir la mia oratione
perdonami Signor ogni diffetto
che venir possa innanzi al tuo cospetto.
Et quando c’hebbe l’oration finita
l’Angel discese giù dal Ciel Empireo
dicendo la tua prece Dio à esaudita,
& dettegli la palma del Martirio
el Carnefice in quello à Margherita
tagliò la testa con vn gran sospiro,
io prego questa Vrgine beata
che’ n cielo, e’ n terrra sia nostra auuocata.
IL FINE.
Questi sono li sette Gaudij di Santa Maria Maddalena.
GAude pia Magdalena
spes salutis vitæ ena
lapsorum fiducia.
Gaude dulcis aduocata
penitendi forma data
miseris post vitia.
Gaude felix Deo grata
cui dimissa sunt peccata
speciali gratia.
Gaude lotrix pedum Christi
a quo sancta meruisti
amoris in signia.
Gaude priuis digna frui
visu Redemportis tui
in coelesti gloria.
Gaudequæ septenis horis
esab antro micta horis
ad coeli fastigia.
Gaude quæ non sublimaris
& cum Christo gloriaris
in celesti curia.
Fasi nos hic penitere,
vt post mortem lucis veræ
fortiamur gaudia.
V. Dimissa sunt ei peccata multa.
R. Quoniam dilexi multum.
IL FINE.