LA DEVOTA ORATIONE DI Santo Giuseppo.
Item
Title
LA DEVOTA ORATIONE DI Santo Giuseppo.
Printed Prayers Cat. Number
PP66
Alternative Title
La deuota oratione di santo Giuseppo
Date
15--
Language
Italian
Format
[4] c.
8°
Impronta/Fingerprint
i.ni iaio iaio iaio (C) 15.. (Q)
Repository (Rights Holder)
Biblioteca statale (Lucca)
Repository Call Number
Inventario LIA 38167
Collocazione E. V.h.8.26
Collocazione E. V.h.8.26
Repository Catalog Link
Edit16/ISTC/USTC Number
Edit16 CNCE 16995
USTC No. 762072
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Edit16/ISTC/USTC Permalink or URL
Note
Frontispiece available on Edit 16 website
Sanders #3673
Sanders only mentions the Lucca copy: VSander Max. 1969. Le Livre a Figures Italien Depuis 1467 Jusqu'a 1530 : Essai De S Bibliographie Et De Son Histoire. Nendeln: Kraus Reprint, pp. 636-637.
Sanders only mentions the Lucca copy: VSander Max. 1969. Le Livre a Figures Italien Depuis 1467 Jusqu'a 1530 : Essai De S Bibliographie Et De Son Histoire. Nendeln: Kraus Reprint, pp. 636-637.
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Subject & Keywords
Saint Joseph
Giuseppe
San Giuseppe
Object Type
chapbook
pamphlet
opuscolo
content
[1r]
LA DEVOTA ORATIONE DI Santo Giuseppo.
[woodcut image of the Nativity with the Virgin Mary and Saint Joseph kneeling next to the Christ Child in a crib in a manger; the donkey and ox are present from the Nativity story in the Gospel of Pseudo-Matthew; the village of Bethlehem is visible in the background and the Christmas star soars above]
[1v]
SIGNOR dell’vniuerso tutto quanto
che creasti ogni cosa di niente
& tutto cuopre il tuo diuino manto
& tutto regge la tua man potente
spira con la tua gratia il cuor mio tanto
chi piaccia col mio dire à tutta gente
e metta in deuotion di ttto ‘l mondo #
lo sposo di Maria santo, e giocondo.
Quando letterno verbo incarnar volse
forti due creature pretiose
humil, vergine, è sante & quelle tolse,
per rimediare à nostre humane cose
& dato à noi quel ch’Adamo ci tolse
& con tutta sua luce si nascose
in quella humil verginella felice
che fu fatta del Ciel imperatrice
Perche mormorato gl’ignoranti
harebbon della madre del messia
sorti l’eterno Dio fra tutti e Santi
el primo per suo sposo, e compagnia
essendo e Sacerdoti tutti quanti
disposti dare vno Sposo à maria
& la Tribu di Iuda tutta venne,
tra quali era Giuseppo el piu solenne.
Giunto
[2r]
Giunto Giuseppo, e gl’altri ciascun prese,
per vbbidire in mano vna Vergella
& lo spirito Santo all’hor discese
dal Ciel come colomba, e fiorì qeulla
Idddio, & volse mostrar chiar & palese
allo sposar di questa Verginella
che Sacerdoi & gl’altri fussin chiari
che’ n tutto ’l mondo à lui non era pari
Quest’è quel glorioso & degno Santo
che’n Bethelem accompagna Maria
& la notte senti quel dolce canto
de gl’Angioli, con tanta melodia
sopra la Cappannella splendor tanto
perche vera la somma Gierarchia
cantando Osanna in eccelsis quei Cori
lo venne à visitar molti pastori.
Quest’è di Christo il padre Putatitio
che tante volte el tenne nelle braccia
perch’era netto, e mondo d’ogni vitio
& quando Herode vcciderlo procaccia
per esser à Maria tanto propitio
col figlio in collo, e di fuggir si spaccica
& in Egitto portollo con affanni
& iui diegli le spese sett’anni.
A 2
[2v]
Tornò d’Egitto con tanto sudore
hauendo per la mano il Figliolino
qualche volta constretto dall’amore
lo portò in collo quel Santo diuino
hauendo dodici anni el suo Signore
tre di cercando lui stette in camino,
poi lo trouò nel Tempio disputando
& Giesu corse a lui gl’altri lasciando.
Sino à trent’anni Christo in tutti i lati
istette sempre à sua vbbidienza
hauendo Christo trenta anni passati
fece di casa sua vn di partenza
per predicar la gloria de beati
& chiamar tutto il mondo à penitenza
& Giuseppo ammalò come Dio vuole
hor che non v’è Giesu molto gli duole.
Diceua questo Santo glorioso
charissimo figliuol doue se tue
gaudio dell’alma mia, pace, & riposo
torn’al tuo caro padre buon Giesue,
la Regina del Ciel diceua sposo
e sara presto qui non pianger piue,
mentre che la sua gente lo conforta
ecco Giesu ch’entrò dentro alla porta.
Et
[3r]
E salutogli tanto grauemente
che’l Santo padre suo per l’allegrezza
piange, e risponder non gli può niente
che il cuor gli traboccaua di dolcezza
Giesu che tutto vede, intende, e sente
vede del padre e giunta lora sezza
& che lo guarda con le luci fisse
con le sue sante man lo benedisse.
Giuseppo verso lui sempre si volta
& per dolcezza non può piu parlare
Giesu parlaua a lui, Giuseppo ascolta
Giesu diceua padre singolare
presto sia l’alma tua del corpo sciolta
& vola dogni ben rimunereare
mentre chel benedisce tutta via,
per tenerezza piangeua Maria.
Sie tutta la fatica benedetta
che per me tu durasti padre mio
la tua Verginita santa, e perfetta
vinta a la carne, el mondo, el demon rio
honorarti da padre à me saspetta
& perch’io son ver’huomo, e vero Dio
& nutricato mai col tuo sudore
vo farti d’ogni santo in ciel maggiore
P er –
[3v]
Perche comanda ne precetti Santi
che grande honor al padre ciascun faccia
ti vo tener nel Cielo à me dauanti
accio chetu mi veda à faccia à faccia
e tuo diuoti al mondo tutti qunati
faroo viuere allegri e con bonaccia
& saranno esauiti e prieghi loro;
perche’io t’apprezzo per mio gran tesoro.
Teste verranno della gloria bella
gli Angeli per la tua anima pura
al Santo Limbo ne merranno quella
per farla absente da ogni paura
& voti dar questa buona nouella
ch’io saro presto messo in Croce dura
& mentre i patirò la morte ria
susciterai con molti in compagnia.
Poi si gittò del suo bon Padre al collo,
con quella Santa faccia gloriosa
Giuseppo baciò lui, Giesu baciollo
poi lo baciò maria ch’era sua sposa
& l’alma sua fu contenta, & fatollo
Giesu li disse all’hor vatti riposa
con Abraam, & di me gli da notitita
all’hor morì Giuseppo di letitia.
O buon
[4r]
O buon Padre di Christo trionfante
ò piu che gl’altri Santi glorioso
poi che tu sei al buon Giesu dauante
de guarda il nostro stato pauroso,
& porgi le tue man dioute & sante
diuoto San Giuseppo pretioso
habbi de serui tua misericordia
ch’el mondo e tutto in guerra, e discordia.
Fu nel piamonte vna città famosa
che chiamato questo Santo benedetto
moriuon della Peste paurosa
a mensa, a lusci, e co’ bambini a petto
viddon lo sposo della Gloriosa
venir dal Cielo all’hor per questo effetto
tutti gli benedisse intorno intorno
guarito ognun quel dife in Ciel ritorno.
I L F I N E.
[woodblock flourish]
LA DEVOTA ORATIONE DI Santo Giuseppo.
[woodcut image of the Nativity with the Virgin Mary and Saint Joseph kneeling next to the Christ Child in a crib in a manger; the donkey and ox are present from the Nativity story in the Gospel of Pseudo-Matthew; the village of Bethlehem is visible in the background and the Christmas star soars above]
[1v]
SIGNOR dell’vniuerso tutto quanto
che creasti ogni cosa di niente
& tutto cuopre il tuo diuino manto
& tutto regge la tua man potente
spira con la tua gratia il cuor mio tanto
chi piaccia col mio dire à tutta gente
e metta in deuotion di ttto ‘l mondo #
lo sposo di Maria santo, e giocondo.
Quando letterno verbo incarnar volse
forti due creature pretiose
humil, vergine, è sante & quelle tolse,
per rimediare à nostre humane cose
& dato à noi quel ch’Adamo ci tolse
& con tutta sua luce si nascose
in quella humil verginella felice
che fu fatta del Ciel imperatrice
Perche mormorato gl’ignoranti
harebbon della madre del messia
sorti l’eterno Dio fra tutti e Santi
el primo per suo sposo, e compagnia
essendo e Sacerdoti tutti quanti
disposti dare vno Sposo à maria
& la Tribu di Iuda tutta venne,
tra quali era Giuseppo el piu solenne.
Giunto
[2r]
Giunto Giuseppo, e gl’altri ciascun prese,
per vbbidire in mano vna Vergella
& lo spirito Santo all’hor discese
dal Ciel come colomba, e fiorì qeulla
Idddio, & volse mostrar chiar & palese
allo sposar di questa Verginella
che Sacerdoi & gl’altri fussin chiari
che’ n tutto ’l mondo à lui non era pari
Quest’è quel glorioso & degno Santo
che’n Bethelem accompagna Maria
& la notte senti quel dolce canto
de gl’Angioli, con tanta melodia
sopra la Cappannella splendor tanto
perche vera la somma Gierarchia
cantando Osanna in eccelsis quei Cori
lo venne à visitar molti pastori.
Quest’è di Christo il padre Putatitio
che tante volte el tenne nelle braccia
perch’era netto, e mondo d’ogni vitio
& quando Herode vcciderlo procaccia
per esser à Maria tanto propitio
col figlio in collo, e di fuggir si spaccica
& in Egitto portollo con affanni
& iui diegli le spese sett’anni.
A 2
[2v]
Tornò d’Egitto con tanto sudore
hauendo per la mano il Figliolino
qualche volta constretto dall’amore
lo portò in collo quel Santo diuino
hauendo dodici anni el suo Signore
tre di cercando lui stette in camino,
poi lo trouò nel Tempio disputando
& Giesu corse a lui gl’altri lasciando.
Sino à trent’anni Christo in tutti i lati
istette sempre à sua vbbidienza
hauendo Christo trenta anni passati
fece di casa sua vn di partenza
per predicar la gloria de beati
& chiamar tutto il mondo à penitenza
& Giuseppo ammalò come Dio vuole
hor che non v’è Giesu molto gli duole.
Diceua questo Santo glorioso
charissimo figliuol doue se tue
gaudio dell’alma mia, pace, & riposo
torn’al tuo caro padre buon Giesue,
la Regina del Ciel diceua sposo
e sara presto qui non pianger piue,
mentre che la sua gente lo conforta
ecco Giesu ch’entrò dentro alla porta.
Et
[3r]
E salutogli tanto grauemente
che’l Santo padre suo per l’allegrezza
piange, e risponder non gli può niente
che il cuor gli traboccaua di dolcezza
Giesu che tutto vede, intende, e sente
vede del padre e giunta lora sezza
& che lo guarda con le luci fisse
con le sue sante man lo benedisse.
Giuseppo verso lui sempre si volta
& per dolcezza non può piu parlare
Giesu parlaua a lui, Giuseppo ascolta
Giesu diceua padre singolare
presto sia l’alma tua del corpo sciolta
& vola dogni ben rimunereare
mentre chel benedisce tutta via,
per tenerezza piangeua Maria.
Sie tutta la fatica benedetta
che per me tu durasti padre mio
la tua Verginita santa, e perfetta
vinta a la carne, el mondo, el demon rio
honorarti da padre à me saspetta
& perch’io son ver’huomo, e vero Dio
& nutricato mai col tuo sudore
vo farti d’ogni santo in ciel maggiore
P er –
[3v]
Perche comanda ne precetti Santi
che grande honor al padre ciascun faccia
ti vo tener nel Cielo à me dauanti
accio chetu mi veda à faccia à faccia
e tuo diuoti al mondo tutti qunati
faroo viuere allegri e con bonaccia
& saranno esauiti e prieghi loro;
perche’io t’apprezzo per mio gran tesoro.
Teste verranno della gloria bella
gli Angeli per la tua anima pura
al Santo Limbo ne merranno quella
per farla absente da ogni paura
& voti dar questa buona nouella
ch’io saro presto messo in Croce dura
& mentre i patirò la morte ria
susciterai con molti in compagnia.
Poi si gittò del suo bon Padre al collo,
con quella Santa faccia gloriosa
Giuseppo baciò lui, Giesu baciollo
poi lo baciò maria ch’era sua sposa
& l’alma sua fu contenta, & fatollo
Giesu li disse all’hor vatti riposa
con Abraam, & di me gli da notitita
all’hor morì Giuseppo di letitia.
O buon
[4r]
O buon Padre di Christo trionfante
ò piu che gl’altri Santi glorioso
poi che tu sei al buon Giesu dauante
de guarda il nostro stato pauroso,
& porgi le tue man dioute & sante
diuoto San Giuseppo pretioso
habbi de serui tua misericordia
ch’el mondo e tutto in guerra, e discordia.
Fu nel piamonte vna città famosa
che chiamato questo Santo benedetto
moriuon della Peste paurosa
a mensa, a lusci, e co’ bambini a petto
viddon lo sposo della Gloriosa
venir dal Cielo all’hor per questo effetto
tutti gli benedisse intorno intorno
guarito ognun quel dife in Ciel ritorno.
I L F I N E.
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