LA DEVOTA ORATIONE DI SAN GIVSEPPO.

Item

Title

LA DEVOTA ORATIONE DI SAN GIVSEPPO.

Printed Prayers Cat. Number

PP363

Alternative Title

La devota oratione di San Giuseppo. [In verse.]

Con licenza de' Superiori. Di nuouo ristampata.

Publication Place

Florence

Printer/Publisher

Alle Scale di Badia.

Date

1636

Language

Italian

Format

[4] c; 12º

Description of Illustrations

Woodcut on title page

Repository (Rights Holder)

The British Library (London)

Repository Call Number

General Reference Collection 1071.i.21.(3.)
General Reference Collection DRT Digital Store 1071.i.21.(3.)

Repository Catalog Link

Subject & Keywords

Joseph
Saint Joseph
San Giuseppe
Giuseppe

Object Type

chapbook
pamphlet
opuscolo

content

[1r]

LA DEVOTA ORATIONE DI SAN GIVSEPPO.
[Woodcut image of Christ washing the feet of Apostles on Holy Thursday- all have haloes and Christ’s halo is radiant]
IN FIRENZE,
Alle Scale di Badia. 1636.
Con licenza de’ Superiori.
Di nuouo ristampata.

[1v]

Signor dell’vniuerso tutto quanto,
che creasti ogni cosa di niente,
& tutto cuopre il tuo diuino manto,
& tutto regge la ta man portente,
spria con la tua grazia il mio cuor tanto
chi piacca col tuo dir à tutta gente,
& metta in deuozion di tutto il mondo
lo sposo di Maria santo, e giocondo.

Quando l’eterno Verbo incarnar volse
fortì due creature pretiose,
humil Vergine, è sante, & quelle tolse
per remediare à nostre humane cose
& dato à noi quel ch’ Adamo ci tolse
& con tutta la sua luce si nascose,
in quella humil Verginella felice,
che fu fatta nel Cielo imperatrice.

E perche mormorato gl’ignoranti
harebbon della madre del Messia,
fortì l’eterno Dio fra tutti i Santi,
el primo per suo sposo, è compagnia;
essen-

[2r]

essendo è Sacerdoti tutti quanti
disposti dare vn sposo à Maria,
& la Tribu di Giuda tutta venne
tra quali era Giuseppe il più solenne.

Giunto Giuseppe, è gl’altri ciascun prese
per vbbidire in mano vna Verginella,
& lo Spirito Santo all’hor discese
dal Cielo come colomba, e fiorì quella,
Iddio volse mostrar chiaro, & palese
allo sposar di questa Vergnella,
che Sacerdoti, & gli altri fussi chiari
ch’in tutto il mondo à lui non era pari.

Questo è quel glorioso , e degno Santo
ch’in Bettelem accompagnò Maria,
& la notte sentì quel dolce canto
degli Angioli con tanta melodia
sopra la Capanella spelndor tanto
perch v’era la somma Gerarchia,
cantando O sanna in eccelsis quel Chori
è lo venni à visitar molti pastori.
A 3 Quest’è

[2v]

Questo è di Christo il padre Putatisio
che tante volte el tenne nelle braccia,
perche era nerto, & mondo d’ogni vizio
& quando Herode vcciderlo procaccia
per essere à Maria tanto propisio
col figlio in collo è di fuggir si spaccia.
& in Egitto portollo con affinni
& iui degli le spese sett’anni.

Tornò d’Egitto con tanto suore
hauendo per la mano il figliolino,
qualche volta con stretto dall’amore
lo portò in collo quel Santo diuino
hauendo dodici anni el suo Signore
tre di cercanlui stette in camino,
poi lo trouò nel Tempio dispudando
& Giesu cortese à lui gli altri lasciando.

Sino à trent’anni Christo in tutti i lati
istette sempre à sa vbbidienza,
hauendo Christo trent’anni passati
fece di casa sua vn dì partenza.
per

[3r]

per predicar la gloria de beati,
& chiamar tutto il mondo à penitenza,
& Giuseppe s’amalò come Dio vole
hor che non v’è Giesù molto gli duole.

Dicea questo Santo glorioso
carrissimo figlio doue se tu,
gaudio nell’anima mia pace, & riposos
torna al tuo caro padre buon Giesù,
la Regina del Ciel diceua sposo
è sara presto qui non pianger più,
mentre che la sua gente lo conforta
ecco Giesù ch’entrò dentro la porta.

E salutogli ta[nt]o grauemente
che’l Sandro padre suo per l’allegrezza,
piange, e risponder non li può niente
che’l cuor g[] trabocca di dolcezza,
Giesù che tu[t]to vede, intende è sente,
vede del Padre è giunta l’hora senza
e che lo gurada con le luci fisse,
con le sue sante man lo benedisse.

[3v]

Giuseppe verso lui sempre si volta
e per dolcezza non può più parlare,
Giesù parla à lui Giuseppe ascolta
Giesu diceua padre singolare,
presto sia l’alma tua del corpor sciolta,
vole d’ogni ben rimunerare,
mentre che’l benedisse tutta via
per tenerezza piangeua Maria.

Sia tuta la fatica benedetta,
che per e tu durasti padre mio,
la tera verginità santa, è perfetta
vinta ha la carne, el mondo, el demon rio,
honorarti da padre à me s’aspetta
& perch’io son ver’huomo, e vero Dio,
& nutricato m’hai col [t]uo sudore
vo farti d’ogni santo in Ciel maggiore.

Perche comanda ne’ pre[ce]tti santi
che grande honor al padre ciascun faccia
ti vò tener nel cielo à me dauanti
accio che tu mi veda à faccia à faccia
e tuoi

[4r]

e tuoi deuoti alondo tutti quanti
farò viuere allegri con bonaccia,
& saranno esauditi è preghi loro
perch’io t’apprezzo per mio gran tesoro

[]este veranno della gloria bella
gli Angeli per la tua anima pura
al Santo Limbo meneranno quella
per farla absente da ogni paurua,
& voit dar questa buona nouella
ch’io saro presto messo in Croce dura.
& mentre io patirò la morte ria
susciterai con molti in compagnia.

[] gettò del suo buon padre al collo
con quella Santa faccia gloriosa,
Giuseppe baciò lui, Giesù baciollo
[]oi lo baciò Maria ch’era sua sposa,
[]esù li disse all’hor vatti a riposa,
[] Abram, & di me gli da notizia
[] morì Giuseppe di letizia.
O buo[n]

[4v]

O buon padre di Christo trionfante
ò più che gli altri Santi glorioso,
poi che tu se i al buon Giesù dauante,
de guarda il nostro stato pauroso
& porgi le tue man dioute, & Sante,
diuoto San Giuseppe pretioso,
habbi de serui tuoi misericordia
ch’il mondo è tutto in guerra, e discorida

Fù nel Piamonte vna Città, famosa
che chiamò questo Santo benedetto,
moriuon della peste paurosa
a mensa, a l’vscio co’ bambini a petto
viddon lo sposo della gloriosa
venir del Ciel all’hor per questo effe[tt]o
tutti li benedisse intorno intorno
guarito ogniun quel disse in Ciel ritorn[o.]

I L F I N E.