La vita e legenda e oratione del glorioso santo Alouise sopra al mal caducho, laquale da tenire in casa con grande deuotione.

Item

Title

La vita e legenda e oratione del glorioso santo Alouise sopra al mal caducho, laquale da tenire in casa con grande deuotione.

Printed Prayers Cat. Number

PP347

Alternative Title

La vita e legenda e oratione del glorioso santo Alovise sopra al mal caducho, laquale da tenire in casa con grande devotione.

Publication Place

[Italy?]

Date

c. 1530

Language

Italian

Format

[4] p.
14 cm

Repository (Rights Holder)

Yale University Beinecke Library (New Haven, CT)

Repository Call Number

BEIN 2011 1343

Repository Catalog Link

Note

Possibly a text originating or printed in the Emilia-Romagna region. Text reference piadenetti (a variation of the local regional bread piadina).

Subject & Keywords

St.Louis
house
mal caduco
epilepsy

Object Type

chapbook
pamphlet
opuscolo

content

[1r]

LA VITA E LE-GENDA E ORATIO-NE DEL GLORIO-so santo Alouise sopra al mal caducho, la quale e da tenere in casa con grande de-uotione. +

[Woodcut image of Saint Louis enthroned wearing a bishop’s mitre and holding a crozier]

[1v]

Immaculata Vergine Regina
del paradiso e di quest’uninerso [sic]
La debilmente mia a te s’inchina,
chegli conceda el dir la rima e’l verso.
Et che per quella tua gratia diuina
resti’l Nemico nostro al tutto perso
Et habbian contra quella gran vittoria,
qual di san Lodouico hoggi e memoria.

Dapoi che nacque questo santo degno
mai non fu visto fuor del bon sentiero
Che nha mostrato, chi fu’l santo legno
sofferle morte per donar l’impero
Del ciel alhuman seme fatto indegno,
per il peccato del padre e primero
Anzi lasso richezze argento e oro
per farsi herede d’un piu bel tesoro.

Figliuol fu questo santo glorioso
del Re della Sicilia soprana,
Carlo nomato ben vittorioso
& Maria la sua madre tant’humana,
Era dicesi del ceppo famoso
del hungaria sempre christiana
Ma non s’alzaua il nobil damigello,
ch’a l’humilta tenea fils’il ceruello.

Essendo nella prima tenera’etatte
volontier obediua il preceptore,
Dand opera l’inuerno con l’instate
alle virtu che rallegrano il core,

[2r]

Ma sopra tutto con gran pietate
a Christo volto haueua il suo amore
Et in suo cor dispose di seruare
castita, e anchor relligion entrare.

Fu per ostaggio insieme coi suoi frati
mandato in Cathelogna el diuin figlio,
Quiui volto li suoi spitti eleuati
al studio sol & ogni suo attiglio
Inuoltare facci libri tanto grati,
& farsi puro, e bianco com’un giglio
Di bei costumi e di sante dotrine,
stimando l altre cosa allhuom ruine

E’n breue tempo tal frutto, mostraua
il nobil giouinetto da dio eletto,
Ch’ogn hom’assai di lui marauigliaua,
ne alcun’altro gli staua di rimpetto,
Che con la sua dotrina il superaua,
mostrandogli e’l suo fallo e’l suo difetto
Tal che non sol con gli altri disputon,
ma anchor pulicamente predicone.

Dapoi ch’entrato lu nel Monastero,
sempre vis’in digiuni e discipline.
Et per non macular il corpo intero
Fuggeua l’otio de l’opere meschine
Solo abbracciando el suo signor vero
il santo legno, e le piaghe diuine
Basciaua, in scambio di scosa mondana
puesto e sol ene ogn’altra cosa e vana,

[2v]

Castigaua il suo corpo, e lometteua
in seruitu per non leturi al mondo,
Col morso, e con la brena ritenetia
ogni suo senso tristo et furibondo,
Parlar cose van non si vedeua
ma solitario sarsi l’huom giocondo
A conteplar la santa passione
& pianger del suo fir le perpercusione.

In tanta santita crebbe e virtute
questo glorioso e venerando santo,
Che Papa pensando dar salute
& cauar fuor di doglia pena e pianto
Quel popul da cui fuster stare hauuete
l’ammonition da questo huom tale e ta[n]to
Vescouo di Tolosa a grande honore
creollo Bonifacio almo pastore.

Non pensate che quelle ricche entra[n]te
del vescouado le spenedsse male.
Anzi tutte noi poueri dispensate
eran come far debbe ogn’homo tale,
Non si vedeuan se mense parate
d’ample viuande, che queste sol vale
A nurtir questo corpo, e farlo schiauo
di vitii, e d’ogn’altro atto vile e prauo.

Sol attendena alla necestiate
di vedoue pupilli, & orphanelli
Con gran sollicitudine e pietate,
liberaua i pregione meichinelli

[3r]
A gli hospitali andaua inuerno e state
per vistar l’infermi pouerelli
E’n questo dispensaua el tempo e l’hore,
pensando esser cio grato al suo fattore.

Se per la strada vedua l’huom nudo,
lo reuestiua di suoi vestimenti
Se riitrouaua qualche cieco o muodo
gli sporgeua in la man de suoi talenti
Stimando esser quel huom iniquo e crudo
che non souien a mi miser mal contenti
Pero ch’aspetta la misericordia
in ciel compassion pace e concordia,

Ogni giorno questo pietoso santo
seruiua a mensa cinque poueretti
Dando l’acqua e la man da laltro canto
con le sue man portaua i piadenetti
Et qualche uolta gli veniua vn pianto
per tenerezza mentre i benedetti
Si confortaua e mensa con letitia
doue Dio mandaua la sua deuitia.

Non si curaua hauer la casa ornata
di seta di brocchati argento e oro,
Ma sol teneua quella ben dotata
d’ogni celeste angelico lauoro
Obedienza er’in la prima entrata
humilta staua in portego decoto
Castira e

per le camer giua secura
ne mai il maculo la sua figura.

[3v]
Menando questa vita tanto grata
a Dio el Regal nostro e santo Padre
Splendeua gia la sua faccia beata
com’un spirito diuin fca l’alte squadre
E l’alma et’a Dio per tornar parata
non sendo inuota in triste opere ladre
Ma biancha come ggilio monda e chiara
per la sua vita l mondo vnica e rara.

Pero desideraua far ritorno
Homai & vscir fuor di pregionia
Il santo nostro Lodouico adorno
il mendo non stimando o morte tia
Fu da gran malitia giunto vn giorno
tal che vedendo hauer preso la via
Disciogliersi di vita per tornare
a miglior uita il santo singulare

Volse far prima come’ i saui sanno
ch’armar si volse de l’arme de dio
Domando quel che sopra l’alto scanno
regge quel corpo pretioso e pio
Del saluator che ci trasse di danno,
e saluocci de man del demon rio
Si che venendo il sacro sacerdote
accompagnato da gente deuote.

Portaua in man la santa eucharrestia
per dar al diuin santo el pan del cielo
Ma lui sentendo el figlio de Maria
dentro venir del suo humile ostelo

[4r]

Et con gran pianti humilios si in terra
dicendo non son io mio signor degno
Che tu che’l sol creasti e cielo terra
venghi ou’io son di gran miseria pregno,
Il gran nemico contra me ar guerra
si sforza inuelenito con gran sdegno
Pero signor della celeste corte
piacciati accompagnarmi in questa morte

Edetto questo con gran riuerentia
piglio quel glorioso pan diuino
Et poi auanti alla sua departentia,
e sorto tutti con suo bel latino
Al degiun santo & alla penitentia
& alla oratione a capo chino
Afar delle elemosina pregolli
& molti belli essempili lui natolli,

Fatto l’officio del pietoso padre
e’n fin’al fin del buon iusto pastore
L’alma spiro dal’angeliche lquadre
portata auanti il sommo creatore
Suspitorno l’infernal furie ladre
sendtendo tal letitia e tal rumore
Con il suo figliola madre celeste
mostrorno segno dilettiia e feste

[4v]
Resto splendid’in terra il corpo santo
e luminoso che la nott’oscura
Facceua chiar com un piropo o quanto
quel lume che d’ogn’hora al mondo dura
Di gran miracul porta pregio e vanto
ch’anarrargli faria qui cosa dura
Pero saro gia fin a questa historia
che Dio vi dia del ciel la gran vittoria.

IL FINE.

QVesta e la oratione de santo Alouise sopra il mal caducho, laqual chi la le gera sopra a qualunque persona con cinque paater nostri & cinque aue marie a honore de li cinque piaghe de mester Iesu Christo, e con il vangelio di santo Gioannie, e con li passio dil nostro signore sara liberato.

DEus qui beatum Lodouicum confessore fusi, de terreno ac te[m]por’ali regno ad coe-lestis & eterni regni gloriam transsusisti eos quelsumus meritis & intercessione regis re-gu[m] Iesu Christi filii tui nos ce haerede effici-as, & eiusdem regni tribuas essej consortes. Per eum dominun nostrum. Quietecum ui-uit & regnat in unitate. Per homina secula seculorum. Amen.

FINIS.