Oratione de sa[n]cto Antonio di Padua confessore dignissimo

Item

Title

Oratione de sa[n]cto Antonio di Padua confessore dignissimo

Printed Prayers Cat. Number

PP346

Creator

Saint Anthony of Padua

Publication Place

[Venice?]

Date

c. 1515-1520?

Language

Italian

Format

[8] p.
14 cm.

Description of Illustrations

Illustrations

Repository (Rights Holder)

Yale University Beinecke Library (New Haven, CT)

Repository Call Number

BEIN 2010 1566

Repository Catalog Link

Subject & Keywords

St. Anthony of Padua

Object Type

chapbook
pamphlet
opuscolo

content

[1r]

¶ La oratione de sa[n]cto Antonio di Padua Confessore dignissimo.

[Small woodcut image of Saint Anthony of Padua holding a lily and an open book in a simple frame]

Misericordioso alto signore
che di nulla hai qua[n]to e [qui] giu creato
donami tanto ingegno e tal valore
che possi dir del tuo seruo beato
Antonio preidcante: e confessore
il qual al mondo ti fu tanto grato
che chi col mezzo suo te porge preghi
gratia che zusta sia mai non li neghi
¶Nacque costui per quanto si ragiona
per non vscire for de le dritte strade
in spagna ne la terra di lisbona
magnanima famosa: e gran cittade
e per la vita sua perfetta: e bona
elletto fu con molta dignitade
canonico diuoto seculare
officio che ad ogni hom non si sol dare
¶ Al battexmo fu questo primamente
fernando da ciascun per nome detto

[1v]
vn di fra glialtri intese da la gente
de la cita: che con molto dil petto
alcuni frati miserabilmente
de lordine minore del benedetto
Francesco sancto: in marochio eran stati
per nome di Iesumartoriggati
¶ Per questa noua di seruore ileso
sprezando ogni tormento acerbo e rio
desiderioso solo desser offeso
e morto per colui che e homo: de dio
dal suo prior de destderio acceso
con parlar dolce: e volto humilte pio
tolse licentia: e in quel conuento inttoe
e con lhabito il nome si mutoe
¶ Perche da ipadri di quel sancto loco
Antonio fu da poscia nominato
con promission de ritenerlo poco
seco in lisbona: che lharia mandato
la doue ardeua de diuino foco
per esser per Iesu martoriggiato
in marocchio cita de satacini
dil che si dolser grani: e picolini
¶ E no[n] hauendo in quel sancto con[n]uento
Antonio troppo anchor fatto sogiorno
che quelli padri per farlo contento
al monaster di marochio el mandorno
doue non rinsendoli il suo intento
dopo alcun tempo dietro se ritorno
come la volunta fu di colui
che nulla si po far senza de lui
¶ No[n] fu il uoler de dio chel fesse acq[ui]sto
de la sancta corona del martoro

[2r]
che suol dar a suoi serui Iesu christo
quando morir p[er] lui son pronti loro
per refriggero de piu dun cor tristo
che mentre el visse consolati foro
da quel sancto beato e benedetto
sopra li elletti padri in cielo elletto.
¶ Fu dopo alcuni giornitrafferito
a fisa dal capittol generale
e da quel loco el benigno hom gradito
da vnaltro padre a lui de vitta e quale
ne lermo fu riposto e stauito
per confusione del dimonio infernale
& in quel loco essendo sol ridutto
ala contemplation si diede tutto
¶ Poi come fu voler del re diuino
per la exaltation danime molte
sforzato fu di venir a furlino
vscendo for di quelle grotte incolte
e cosi sene venne a capo chino
per dimostrar le sue virtute occolte
doue fu de[]to predicar douesse
dal padre suo ben che far nol sapesse
¶ Perche mai predicato non hauia
e per non preterir de vbidenza
subitamente al padre respondia.
con humil voce e grata riuerenza
che molto volintera lo fariaa
poi con tatna mirrabel eloquenza.
predico il giorno dietro a le persone
che se stupir ognun de ammiratione
¶ E da quella hora fin a la sua morte
sempre hebbe nome di predicatore

[2v]

animoso: crudel: costanto e forte
contra il nemico: humil col creatore
e come volse sua felice sorte
per farli crescer contrition maggiore
predicando egli vn di de sancta croce
vdi inel cielo vna mirabil voce
¶ Onde leuati gli ochi da lontano
vide francesco che con gran desire
chianando il capo: e mena[n]do ogni mano
staua ne laria e li parca gioire.
al son del predicar dolce & humano.
del saggio antonio al suo pel proferire
e chu lui fusse san Francesco certo
le stigmate mostrosi: e il lato aperto
¶ Hebbe dapoi licentia di potere
doue piu li agradaua predicare
il qual come de dio fu sol volere
a padoa venne & li shebbe afirmare.
e predicando le salute vere
de lanime che in dio voglio sperare
si diede tanto a quella operatione.
che tolse dal mal far molte persone
¶ Poi ala confessione anchor si diede.
il poco tempo che li era auanzato
& vn gli disse vn giorno che del piede
haueaua al padre in vna stiza dato.
lui li rispose ahi homo senza fede
meriteresti el ti fusse taiato
e quel che simplice era a casa andoe.
e prestamente il piede si taglioe
¶ Il santo padre come intese questo
molte si dolse di tal caso fello.

[3r]
& a la oratione ricorse presto
pregando lalto & sommo idio pello
tal che come se vide manifesto
in vn momento fu sanato quello
cosi molti miraculi: e diuersi
fece da non li dir in mile versi.
¶ Vn di sol per hauer qualche riposo
a tempo che si suol meder il grano
venne a campo san pier lhom famoso
doue lo giunse vn mal horrendo e strano
e per non esser tropo tedioso
a quel del loco con parlar humano
se fece fu vno carro transferire
per volersene in Padoa il di venire.
¶ Et essendo vicino a la citade
vn santo padre che solo habitaua
in el suo albergo con gran caritade
tolendo giu del carro lo portaua
con il qual: lhomo pien di santitade
che col voler de dio ben si acordaua
connobbe per la sua bonta infiinista
esser venuto al fin de la sua vita
¶ E confessossi: & si comunicoe
e dopo alquanto langelo de dio
discese gio del cielo : e li parloe
dicendo a te mi mando il signor’mio
chio ti conforti: & cosi lo faro:
per liberarti dal dimonio rio
che non offendi la tua begnina anima
poi che lassato harai la mortal salma
¶ Mentre con parlar dolce humil e raro
voleua langel de dio seguire a presso

[3v]
giunse colui che ciamai non fu auaro
de agiutar chi per lui perde se stesso
e disse eccommi qui seruo mio caro
non dubitar dascun maligno eccesso.
chio son venuto p[er] meco menarti
e for di questo carcere cauarti
¶ E quel dolce parlar darmonia pieno
el benedetto sancto gliocchi aperse.
e vie il sommo Iesu Nazareno.
che stando in aria inanzi, a lui si offerse
& a quel con sermon, grato & ameno.
disse la tua bonta ben po vederse
sendo venuto il sommo rede[m]ptore
a consolar vn miser peccatore
¶ O dolce Iesu mio signor superno
o bontade infinita: o don benegno
o re di re: signor del cielo eterno
o clemenza soaaue: o vero pegno.
gloria del ciel: ruina de linferno
come sei qui da vn peccator indegno
venuto signor mio pien di bontade
a trarmi for di tal calamitadge
¶ Io te ringration di tanto seruitio
io te ringratio de si extremo dono
io te ringratio de tal beneficio
io te ringatio p[er] che indegno sono
fa dolce signor.mio che al gran iuditio
ogni pouerina anima habbi perdono
non per mei merit: ma p[er] quella gra[n]de
misericordia tua che in cel sispande
¶ Fa signor mio ch[e] ciascun mio diuoto
che leggera la mia leggenda interra

[4r]
e chi del nome mio non sera ignoto
che tu lo scampi dogni mortali guerra
e chi legger non sa se isara noto
come vero christian che mai non erra
il viuer mio: & farsilo chiarire
da mala morte von [sic] posso morire
¶ Rispose il glorioso Iesu chirsto
al seruo Antonio suo con humil voce.
io son contento dogni effetto tristo
campar coloro: e da infernal foce
che fato haran de la tua gratia aquista.
in questa miserabil vita atroce
e chi la tua legge[n]da leggerranno
exalti nel mondo: e in ciel serranno
¶ Antonio tutto consolato: e lieto
ringratio di questo il sommo padre.
e mmentre staua con lanimo quieto
per vscir fuor de le terrene squadre
apri la bocca: e con dir mansueto
disse a la virginella e santa madre
del vero idio quel himno che si dice
o gloriosa domina felice
¶ Come lhebbe finito alhora alhora
quella anima beata e benedetta
con vn sospiro vsci del corpo fora
e col suo bon. giexn ne volo infretta
in quella santa gloria oue hor dimora
ne la triomphal schiera in ciel elletta
de ipadi confessori e predicanti
che fu fideli a dio fermi: e costa[n]ti
¶ Per tutta Padoa la nouella rea
de la morte de Antonio il padre santo

[4v]

ando volando: e ciascadun corea
a braciar il suo corpo con gran pianto
e perche doue parlo non sapea
si fece contention fu questo alquanto
al fin nel tempo di frati minori
fu scepelito con imensi honori.
¶ E perche in questa tal contentione
il corpo cinque giorni dimoroe
sopra la terra senza coruptione
di che ciascun e ne maraugilioe
e crebbe, tanto piu fra le persone
la deuotion chel miracol miroe
perche a tredeci di fin sua vita
de zugno: la stagione chel caldo enuita
¶ In quei giorni drizo molti asidrati
luminio ciechi quel corpo beato
e tanti segni hebbe p[er] lui mostrati
el sommo idio che ven canoniggiato
ne la nostra chiesa e da preti e da frati
come santo nel ciel glorificato
p[er] dimostrarne che chi al suo seruitio
si pone aquisto dapoi beneficio.
¶ Perho vi exorto che con humil core
vogliate esser diuoti. e costanti
a questo santo: chel suo creatore
pregara in cielo p[er] voi tutti quanti
che ve dia sanita: forza e valore
e che vi facia essesr perseueranti
ne le bone opere: e dopo el viuer nostro
colocar lalma nel superno chiostro

FINIS.